Il WiFi sarà utilizzato per identificare le malattie respiratorie
I ricercatori hanno sviluppato un algoritmo che potrebbe essere portato in un’applicazione mobile
Il funzionamento del WiFi è servito come base per il National Institute of Standards and Technology (NIST) degli Stati Uniti per sviluppare un modo per monitorare e identificare i problemi respiratori negli esseri umani.
Sfruttando i segnali emessi dalla tecnologia WiFi, i ricercatori hanno analizzato i cambiamenti nelle onde generate, ad esempio, da una persona che tossisce.
I segnali Wifi non vengono interrotti dai corpi, ma sono in grado di rilevare i movimenti che li alterano, e questa è stata la base su cui gli sviluppatori hanno creato l’algoritmo.
Tenendo presente che questi segnali possono attraversare superfici come i muri, ma un movimento influisce sul loro percorso, influenzando determinati valori, che è ciò che gli sviluppatori hanno valutato per creare un algoritmo.
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Non è la prima volta che i ricercatori esplorano modi per sfruttare i segnali wifi per rilevare persone e movimenti, ma molti di questi approcci richiedono tecnologie più avanzate e precise.
Per questo motivo gli sviluppatori del NIST hanno deciso che il loro lavoro, chiamato BreatheSmart, avrebbe funzionato con router e dispositivi già disponibili in commercio.
Per farlo funzionare, gli scienziati hanno utilizzato un singolo router e ne hanno modificato il firmware in modo che controllasse più frequentemente le “informazioni sullo stato del canale”, chiamate CSI. Ciò ha permesso di effettuare una scansione 10 volte al secondo per ottenere un’immagine chiara di eventuali modifiche.
Questi segnali CSI sono fondamentali perché vengono inviati da un dispositivo, come un telefono o un portatile, al router e sono in grado di rilevare qualsiasi deviazione nell’ambiente.
Con questa modifica tecnica, il team ha iniziato i test con un manichino simulando varie condizioni di respirazione e monitorando i cambiamenti nei segnali wifi.
Hanno quindi sviluppato un algoritmo con cui BreatheSmart ha identificato correttamente le condizioni di respirazione simulate nel 99,54% dei casi.
I ricercatori sperano che l’algoritmo possa essere implementato da altri sviluppatori per essere inserito in software e introdotto in hardware in grado di monitorare i problemi di respirazione nelle case delle persone, come complemento allo studio dei dati nei processi medici.
“Tutti i modi in cui raccogliamo i dati avvengono nel software del punto di accesso, che potrebbe essere realizzato tramite un’app su un telefono. Questo documento illustra come si possa sviluppare e testare il proprio algoritmo. Questo è un quadro di riferimento per aiutarli a ottenere informazioni pertinenti”, ha dichiarato Jason Coder, direttore della ricerca.
L’intelligenza artificiale per prevedere possibili malattie mentali
Un altro caso in cui l’avanzamento delle tecnologie attuali aiuta la salute è lo sviluppo di un software che permette di prevedere e monitorare le persone attraverso l’analisi dei sintomi per determinare con sei mesi di anticipo se soffrono di ansia, depressione, stress da lavoro e altre malattie mentali.
Per questa creazione è stata utilizzata l’intelligenza artificiale di Amazon e Google, e da lì è iniziato l’addestramento del software con migliaia di dati sulla salute mentale.
Il focus del lavoro è direttamente collegato alle aziende. Inizialmente si sono rivolti a enti sanitari per valutare la situazione dei medici, ma nel tempo si sono aggiunte aziende di settori come la tecnologia, l’energia, i servizi e persino i videogiochi, dove il supporto è stato fornito durante le fasi finali dello sviluppo del gioco, quando lo stress è maggiore e le giornate lavorative superano le 12 ore.
Uno dei casi che mostra le prestazioni dell’IA è stato quello di un’azienda di 100 dipendenti, in cui è stato riscontrato un alto tasso di rischio di benessere mentale nell’area vendite, con percentuali intorno al 35%, quando la media dovrebbe essere compresa tra il 5% e il 9%.
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