La Danimarca implementerà il riconoscimento facciale per le indagini della polizia entro la fine dell’anno
Il governo danese ha confermato i piani per implementare un sistema di riconoscimento facciale per la polizia da utilizzare nelle indagini su crimini gravi. La decisione è stata sostenuta da una coalizione di partiti politici.
Questa decisione arriva in risposta a un aumento della violenza legata alle gang e delle attività criminali transfrontaliere. Le nuove misure consentiranno alla polizia di utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale, in particolare nei casi che coinvolgono gravi minacce alla sicurezza pubblica, come omicidio, stupro e violenza grave, ha affermato il Ministero della Giustizia in una dichiarazione scritta.
La polizia nazionale danese, Rigspolitiet, in precedenza aveva confermato l’uso della biometria facciale solo per il controllo dei passaporti e l’identificazione delle vittime, riporta Ritzau. La forza avrebbe un contratto esistente per il software di BriefCam.
L’accordo del governo segue una serie di casi legati alle gang, inclusi incidenti che coinvolgono il reclutamento di giovani svedesi per commettere omicidi in Danimarca. La polizia è ora pronta a implementare strumenti digitali che incorporano la tecnologia di riconoscimento di oggetti e pattern, incluso il riconoscimento facciale, per accelerare le indagini. Tuttavia, l’uso del riconoscimento facciale non si estenderà al monitoraggio in tempo reale.
L’iniziativa è stata presentata dalla Polizia Nazionale in un incontro presso il Ministero della Giustizia, dove hanno delineato l’uso delle tecnologie di riconoscimento di oggetti e facciale per velocizzare le indagini mediante la scansione automatica dei filmati video ottenuti durante le indagini penali.
Il Ministro della Giustizia ha informato la Commissione Giudiziaria del Parlamento danese su questi nuovi strumenti investigativi e la Polizia Nazionale dovrebbe implementare i sistemi digitali nella forza di polizia di Copenaghen entro la fine del 2024.
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Focus sui crimini gravi
L’attuale processo di revisione manuale dei filmati video richiede molte risorse, secondo la dichiarazione, e si spera che i nuovi strumenti digitali riducano i tempi necessari per le indagini.
Il ministro della Giustizia Peter Hummelgaard sottolinea l’importanza di questa tecnologia nella risoluzione di reati gravi. “La tecnologia non solo aumenta la qualità delle indagini. Fa anche risparmiare tempo, che è un fattore assolutamente essenziale nelle indagini. Ora la polizia avrà inizialmente l’opportunità di utilizzare, tra le altre cose, il riconoscimento facciale in casi di criminalità grave pericolosa per le persone e in casi di importanza per la sicurezza dello Stato”, aggiunge.
“La sicurezza dei danesi è fondamentale per me e sono disposto a fare di tutto per questo. So che ci sono opinioni diverse tra i partiti e le organizzazioni sull’uso del riconoscimento facciale. Ma in questo contesto, sono più preoccupato che la polizia ottenga gli strumenti giusti per combattere la criminalità.”
Attenzione alla privacy
L’iniziativa ha raccolto un ampio sostegno politico, anche se ci sono richieste di cautela in merito alle preoccupazioni sulla privacy. Il portavoce legale di Venstre, Preben Bang Henriksen, sostiene la mossa, osservando che fornisce alla polizia gli strumenti necessari per combattere la violenza delle gang in modo più efficiente. Tobias Grotkjær Elmstrøm dei Moderati sottolinea che, sebbene sia importante dotare la polizia degli strumenti necessari, le considerazioni relative alla privacy e ai diritti legali dei cittadini non devono essere trascurate.
La relatrice legale di SF, Karina Lorentzen, sottolinea che l’uso del riconoscimento facciale deve essere rigorosamente limitato ai casi più gravi. SF monitorerà da vicino l’implementazione della tecnologia e spingerà per una valutazione dopo un periodo di prova.
Oltre al riconoscimento facciale, sarà anche potenziata la capacità della polizia di indagare su crimini che coinvolgono servizi di comunicazione crittografati, spesso utilizzati dalla criminalità organizzata.
L’uso della tecnologia di riconoscimento facciale da parte della polizia è disciplinato dalle leggi sulla protezione dei dati esistenti, tra cui il regolamento sulla protezione dei dati e la legge sull’applicazione della legge. Attualmente, la polizia danese utilizza la tecnologia di riconoscimento facciale per identificare le vittime di abusi sessuali su minori, ma le nuove misure rappresentano un’espansione del suo utilizzo.
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