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La domanda impossibile a cui i chatbot non sanno rispondere

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Gli sviluppatori di chatbot basati sull’intelligenza artificiale si sono posti l’obiettivo di soddisfare le richieste degli utenti, ma c’è una domanda che sembra oltrepassare le capacità di qualsiasi sistema, indipendentemente dalla connessione a Internet o dall’aggiornamento del database. Un esperimento condotto dal portale Mind Prison ha messo alla prova i principali chatbot sviluppati da Google, Meta e OpenAI, ma nessuno di loro è stato in grado di rispondere correttamente, fornendo invece opzioni che variavano continuamente. Quale è la domanda impossibile per l’intelligenza artificiale?

L’enigma di Gilligan’s Island

L’esperimento ha svelato che l’intelligenza artificiale non riesce a comprendere appieno il mondo e i suoi limiti cognitivi. Quando è stata posta la domanda Quale episodio di Gilligan’s Island riguarda la lettura del pensiero?, i chatbot hanno mostrato un divario significativo nella comprensione del contesto. Le risposte fornite sono state diverse e erronee, dimostrando che non sono in grado di comprendere il significato dell’episodio nonostante abbiano informazioni sulla serie. La risposta corretta era “Seer Gilligan“, uno degli episodi più popolari della serie degli anni ’60.

La stranezza dei numeri e l’influenza dei dati di training

L’esperimento ha rivelato un’altra curiosa anomalia nel comportamento delle intelligenze artificiali. Quando è stato chiesto loro di selezionare un numero casuale compreso tra 1 e 100, tutti hanno optato per il numero 42. Questa scelta non è casuale, ma riflette l’influenza dei dati di training sui modelli AI. Il numero 42 è diventato famoso grazie al libro “Guida galattica per gli autostoppisti” di Douglas Adams, che lo ha identificato come la risposta alla “domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto il resto”.

Il divario tra intelligenza artificiale forte e debole

Questi enigmi sollevano una domanda più profonda sulla natura dell’intelligenza artificiale. Nonostante la loro capacità di elaborare informazioni e svolgere compiti specifici, le intelligenze artificiali non comprendono appieno il contesto che le circonda. Secondo il filosofo John Searle, ciò evidenzia il divario tra “intelligenza artificiale forte” e “intelligenza artificiale debole”. Mentre l’intelligenza artificiale forte sostiene che le IA possano raggiungere un livello di comprensione e consapevolezza simile a quello umano, l’intelligenza artificiale debole sostiene che le IA siano semplicemente strumenti avanzati progettati per compiti specifici senza una reale comprensione del significato.

Conclusioni

Il fatto che nessuna delle intelligenze artificiali testate abbia potuto rispondere correttamente alla domanda sull’Isola di Gilligan suggerisce che siamo ancora lontani dall’intelligenza artificiale forte. Nonostante le IA siano in grado di svolgere compiti complessi e sofisticati, sono limitate dalla mancanza di una comprensione autentica e di consapevolezza. Tuttavia, questi enigmi ci spingono a continuare a esplorare e migliorare l’intelligenza artificiale, nell’ottica di superare le sue attuali limitazioni e avvicinarci sempre più a un’intelligenza artificiale forte.

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