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La Scozia vieta l’odio sui social: si rischia il carcere

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La Scozia si appresta ad entrare in un territorio controverso con la sua nuova legge sui crimini d’odio, che è entrata in vigore oggi 1° aprile 2024. La preoccupazione principale riguarda il potenziale impatto sulla libertà di espressione.

Maggior sorveglianza su post, podcast e conversazioni private

La polizia scozzese ha dichiarato che esaminerà ogni segnalazione di contenuti ritenuti offensivi nei confronti di “caratteristiche protette” come religione, orientamento sessuale, identità di genere e altre.

Questa sorveglianza non si limiterà ai social media e ai blog, ma si estenderà potenzialmente anche ai podcast, alle conversazioni private e persino alle dichiarazioni espresse in casa propria (almeno in teoria).

J.K. Rowling nel mirino?

La scrittrice J.K. Rowling, residente a Edimburgo, è stata citata come esempio di potenziale bersaglio della legge. Alcuni sostengono che i suoi precedenti commenti sul genere potrebbero violarla. La Rowling ha però ribattuto con fermezza, dichiarando la sua intenzione di difendere le proprie posizioni.

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Timori di strumentalizzazione

Un’altra preoccupazione è che la legge possa essere usata per soffocare il dissenso. La deputata del Partito Nazionale Scozzese Joanna Cherry ha espresso il timore che i militanti per i diritti delle persone transgender possano utilizzare la legge per “mettere a tacere e, peggio ancora, criminalizzare le donne che non condividono le loro convinzioni”.

Comici e meme nel mirino?

Persino comici e attori potrebbero subire indagini per battute o parodie ritenute offensive da qualcun altro. I critici della legge sottolineano che equipara scherzi innocui e meme a reati ben più gravi come la pornografia vendicativa.

Sorveglianza estesa e denunce anonime

La legge consente inoltre di denunciare anonimamente i presunti reati attraverso centri terzi. Questo, unito alla possibilità di segnalare anche i contenuti condivisi da terzi (come i repost sui social media), amplia ulteriormente la portata della sorveglianza.

La polizia scozzese, già oberata da questioni più urgenti, prevede un aumento significativo del proprio carico di lavoro a causa di questa nuova legge. Anche coloro che, dopo l’indagine, risulteranno non aver commesso reati, potrebbero ritrovarsi con un “incidente d’odio non criminale” sul proprio registro.

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