La tecnologia degli pneumatici: come vengono progettati e realizzati
Gli pneumatici rappresentano una delle componenti meccaniche fondamentali tanto per le auto quanto per i veicoli a due ruote, in quanto possono incidere significativamente non solo sulle prestazioni ma anche sui livelli di sicurezza. Per questo motivo, e a discapito di quanto si possa pensare, sono prodotti tecnologicamente complessi, realizzati con tecniche sempre più sofisticate, in grado di coniugare performance, affidabilità e sostenibilità .
La ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni, incentivate anche dall’evolversi del quadro normativo, alimentano un’offerta di mercato sempre più articolata, all’interno della quale trovano posto prodotti in grado di intercettare le esigenze economiche e tecniche più disparate. Un ottimo esempio, in tal senso, è quello delle gomme multistagionali – meglio note come ‘4 stagioni’ – che integrano caratteristiche tipiche sia degli pneumatici invernali che di quelli estivi. In tal modo, risultano spesso più versatili e non è un caso che un numero crescente di automobilisti li preferisca alle opzioni stagionali, spesso scegliendole online su portali specializzati come www.euroimportpneumatici.com.
Ma come nasce uno pneumatico? La risposta coinvolge una catena produttiva che si sviluppa in più fasi, a valle di un processo di ricerca e sviluppo da parte del singolo produttore. In questo approfondimento, vediamo quali sono i materiali e le tecnologie impiegate per realizzare una gomma per auto o moto.
La progettazione
Una delle principali innovazioni che caratterizza il settore, specie negli ultimi anni, è l’impiego sempre più diffuso di risorse digitali per la progettazione di nuovi modelli. Le grandi aziende produttrici si servono di appositi software per sviluppare le gomme che intendono produrre e ‘testarle’ senza scendere in pista; non di rado, infatti, soprattutto per gli pneumatici destinati ad equipaggiare veicoli ad altissime prestazioni, non è possibile effettuare test su strada. Pertanto, si ricorre alle simulazioni digitali per raccogliere i riscontri relativi alle performance della gomma in determinate condizioni di stress. Ciò consente di individuare eventuali criticità in maniera precisa ed accurata, ed intervenire ben prima di attivare i processi di produzione.
I materiali
Vediamo ora con ‘cosa’ è fatto uno pneumatico. La parte esterna, quella visibile anche ad occhio nudo’ è la gomma vera e propria; in realtà , si tratta di una mescola, composta da diversi tipi di gomma ed altri materiali. Diversi produttori stanno sperimentando molto anche da questo punto di vista, nel tentativo di ridurre l’impiego di materia prima vergine a favore di componenti di recupero o di origine naturale (soprattutto scarti della produzione agricola). La mescola è integrata con una struttura formata da tele di tessuto o fili metallici, a seconda della conformazione del prodotto che dipende, a sua volta, dalla destinazione d’uso e dallo standard prestazionale che si vuole ottenere.
Le fasi di realizzazione
Il ciclo produttivo di uno pneumatico non può che avere origine dalla mescola, il composto elastico di cui è formata la maggior parte del prodotto finale. Ottenuta la composizione desiderata, il mix viene lasciato raffreddare completamente prima di essere destinato alla macinatura; a differenza di quanto possa suggerire il nome, in questa fase la mescola è semplicemente tagliata a strisce, così da essere più funzionale ai successivi passaggi di lavorazione.
Dalla gomma ‘macinata’ si ricava il cosiddetto “pneumatico crudo“, ovvero un prodotto grezzo ma che già possiede tutte le componenti essenziali della sua versione finale. I vari elementi vengono assemblati procedendo dall’interno verso l’esterno: si parte dalle tele di sostegno fino ad arrivare ai battistrada ed alle altre parti di raccordo con il resto del gruppo ruota.
Successivamente, lo pneumatico crudo viene sottoposto ad un processo di vulcanizzazione all’interno di stampi incandescenti che imprimono anche il disegno definitivo sul battistrada. A questo punto, la gomma viene ispezionata dai tecnici con l’ausilio di macchinari appositi, al fine di individuare imperfezioni o anomalie di sorta. Superati i controlli finali, il prodotto è pronto per essere distribuito e commercializzato.
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