L’America mette al bando la compagnia telefonica China Unicom

Un nuovo colpo alle relazioni tra USA e Cina. La Federal Communications Commission (FCC) ha deciso di revocare la licenza a China Unicom, una delle principali compagnie telefoniche cinesi, accusata di rappresentare una minaccia alla sicurezza nazionale. L’azienda dovrà interrompere ogni attività sul territorio americano entro 60 giorni.
La decisione della FCC: “Reti americane a rischio”
“La nostra priorità è proteggere le comunicazioni americane da attori stranieri ostili,” ha dichiarato Jessica Rosenworcel, presidente della FCC. La misura è stata approvata all’unanimità: secondo l’agenzia, ci sono prove crescenti che i gestori statali cinesi – come China Unicom – possano facilitare attività di spionaggio, mettendo in pericolo la sicurezza delle infrastrutture critiche degli Stati Uniti.
La risposta di China Unicom: “Decisione infondata”
China Unicom non ci sta. Attraverso un comunicato riportato dalla CNN, l’azienda ha affermato di aver sempre rispettato le leggi americane durante i suoi oltre 20 anni di operato negli USA. “La FCC ha agito senza motivo valido, senza prove e senza offrire un giusto processo”, ha dichiarato la società, promettendo di tutelare i propri diritti e quelli dei clienti con ogni mezzo legale.
Washington rilancia la guerra tecnologica contro la Cina
Il bando di China Unicom non è un caso isolato. Già nel 2019, la stessa sorte era toccata a China Mobile, e nel 2021 a China Telecom. Washington ha infatti dato mandato alla FCC di “strappare e sostituire” tutte le apparecchiature di rete considerate a rischio, mirando soprattutto a Huawei e ZTE. L’obiettivo? Impedire che le telecom cinesi spiino le comunicazioni americane sfruttando le proprie tecnologie.
Un ritorno alle politiche di Trump?
La mossa sorprende molti osservatori: sembrerebbe più vicina alla linea dura di Donald Trump che a quella più “diplomatica” dell’attuale presidente Joe Biden. Dopo il controverso bando di Huawei, un altro colosso cinese finisce sotto accusa. Ma perché ora? Cosa c’è davvero dietro questo nuovo giro di vite?
I rapporti tra Biden e Pechino, almeno in apparenza, non sembravano tanto tesi. Tuttavia, con questa decisione, Washington riaccende la miccia di una guerra tecnologica e geopolitica che va ben oltre la semplice sicurezza delle reti.
Guerra fredda digitale: solo l’inizio?
L’epurazione delle aziende cinesi dalle infrastrutture americane sembra sempre più parte di una strategia globale per contenere l’ascesa tecnologica della Cina. Ma queste azioni rischiano anche di innescare una spirale di ritorsioni, in un momento in cui la stabilità globale è già messa a dura prova da guerre, crisi energetiche e tensioni diplomatiche.
La domanda ora è: si tratta davvero di protezione nazionale o è l’ennesimo gioco di potere travestito da tutela dei cittadini?
Ti potrebbe interessare:
Segui guruhitech su:
- Google News: bit.ly/gurugooglenews
- Telegram: t.me/guruhitech
- X (Twitter): x.com/guruhitech1
- Bluesky: bsky.app/profile/guruhitech.bsky.social
- GETTR: gettr.com/user/guruhitech
- Rumble: rumble.com/user/guruhitech
- VKontakte: vk.com/guruhitech
- MeWe: mewe.com/i/guruhitech
- Skype: live:.cid.d4cf3836b772da8a
- WhatsApp: bit.ly/whatsappguruhitech
Esprimi il tuo parere!
Che ne pensi di questo ennesimo caso di presunto spionaggio tra Cina e Stati Uniti? Lascia un commento nell’apposita sezione che trovi più in basso e se ti va, iscriviti alla newsletter.
Per qualsiasi domanda, informazione o assistenza nel mondo della tecnologia, puoi inviare una email all’indirizzo guruhitech@yahoo.com.
Scopri di più da GuruHiTech
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.