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L’era dei sensori di carta: una rivoluzione nei test diagnostici

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In un futuro prossimo, l’accessibilità ai test diagnostici potrebbe raggiungere nuovi livelli grazie a importanti sviluppi nella tecnologia dei sensori di carta. Questi sensori, in grado di rilevare marcatori chiave attraverso il sangue, il sudore e l’acqua, potrebbero rivoluzionare l’assistenza sanitaria, consentendo a un numero maggiore di persone di accedere al trattamento adeguato.

Un esempio di innovazione è rappresentato dal sensore di carta sviluppato dall’assistente professore di chimica Charlie Mace. Questo dispositivo utilizza aree di campionamento più piccole per raccogliere campioni di sangue e potrebbe trovare applicazione nel settore sanitario. Il sensore di carta è in grado di rilevare malattie infettive, determinare la presenza di virus e parassiti nel sangue e fungere da indicatore universale di salute. Il paziente può prelevare un campione di sangue a casa utilizzando una semplice puntura sul dito e inviarlo al laboratorio tramite posta.

Inoltre, i ricercatori del laboratorio Silklab della Tufts University hanno creato un sensore di carta che misura il livello di lattato, o acido lattico, presente nel sudore umano. Il lattato è un indicatore quantitativo dell’affaticamento muscolare e segnala il livello di forma fisica. Utilizzando un inchiostro bioreattivo ottenuto dalla fibroina della seta, gli scienziati hanno stampato il sensore su tamponi rotondi di carta, fissati sulla pelle tramite una pellicola trasparente. Il colore dei tamponi cambia dal giallo al rosso scuro a seconda della concentrazione di lattato nel sudore.

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Un sensore di carta con più canali di campionamento è in grado di rilevare la contaminazione batterica nelle riserve idriche, utilizzando un’app per smartphone.

In aggiunta, il Nanolab della Tufts University ha sviluppato un altro sensore di carta per valutare la qualità dell’acqua, avvertendo le persone in caso di presenza di agenti patogeni alimentari potenzialmente pericolosi. Questa tecnologia sfrutta nanoparticelle d’oro legate a un antibiotico chiamato polimixina. Quando i batteri sono presenti, le particelle d’oro si aggregano e cambiano colore da rosa-rossastro a blu.

Utilizzando l’app ColorAssist e la fotocamera di uno smartphone, una persona può quantificare il numero di batteri in un campione. Questo metodo è anche adatto per rilevare infezioni del tratto urinario e la sua precisione è paragonabile a quella dei test commerciali e di laboratorio.

La promettente tecnologia dei sensori di carta sta aprendo nuove possibilità per i test diagnostici. La loro semplicità d’uso, l’accessibilità economica e la precisione dei risultati potrebbero rivoluzionare l’assistenza sanitaria, consentendo a un numero maggiore di individui di monitorare la propria salute e ottenere trattamenti tempestivi ed efficaci. Si intraprende così una nuova era nel campo dei test diagnostici, in cui la carta diventa un mezzo versatile e potente per migliorare il benessere e la qualità della vita delle persone.

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