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L’IA negli smartwatch potrà prevedere i problemi cardiaci

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Una straordinaria scoperta nel campo dell’assistenza sanitaria: i ricercatori dell’Università del Lussemburgo hanno sviluppato un algoritmo di intelligenza artificiale in grado di prevedere la fibrillazione atriale (FA) ben 30 minuti prima che si verifichi.

La fibrillazione atriale è una condizione cardiaca seria, poiché aumenta in modo significativo il rischio di ictus e demenza. Questa patologia coinvolge le camere superiori del cuore (atri), che si contraggono in modo non sincronizzato con le camere inferiori (ventricoli), causando un battito cardiaco irregolare e troppo veloce.

Fino ad ora, gli episodi di fibrillazione atriale potevano essere rilevati solo attraverso un elettrocardiogramma (ECG) immediatamente prima del loro manifestarsi. Grazie a questo nuovo approccio basato sull’IA, invece, è possibile anticipare la diagnosi con un notevole vantaggio.

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Il modello di intelligenza artificiale, chiamato WARN, è stato addestrato su registrazioni ECG di 24 ore raccolte da 350 pazienti presso l’ospedale Tongji in Cina. Analizzando i semplici dati sull’intervallo RR (intervalli tra i battiti ventricolari), la rete neurale ha imparato a prevedere l’insorgenza della fibrillazione atriale con una precisione dell’83%, in media 31-33 minuti prima del suo effettivo verificarsi.

Ciò che rende questo metodo particolarmente innovativo è il fatto di basarsi esclusivamente sui dati della frequenza cardiaca, facilmente ottenibili anche attraverso i comuni dispositivi indossabili come gli smartwatch. Questo apre la strada all’integrazione di questa tecnologia direttamente negli smartphone, fornendo un sistema di allerta precoce per la fibrillazione atriale.

Questa scoperta rappresenta un importante passo avanti nella diagnosi e nel trattamento tempestivo della fibrillazione atriale, una condizione potenzialmente molto pericolosa per la salute. L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei dispositivi mobili potrebbe infatti consentire di intercettare e gestire efficacemente questa patologia cardiaca, riducendo significativamente il rischio di complicazioni gravi come ictus e demenza.

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