L’intelligenza artificiale ha restituito la vista a una donna
Un innovativo intervento chirurgico realizzato nel Regno Unito ha permesso a Patricia Gonçalves, una donna di 31 anni legalmente cieca, di riacquistare la vista. Questa operazione, effettuata con l’ausilio di un sistema di intelligenza artificiale, rappresenta un’importante svolta nel trattamento di complessi problemi visivi.
Il metodo, noto come “Eyevatar“, utilizza un modello digitale dell’occhio del paziente per personalizzare l’intervento chirurgico. La tecnica inizia con la creazione di un “gemello digitale” dell’occhio, una rappresentazione tridimensionale precisa della sua anatomia. Questo modello viene generato dal dispositivo SIGHTMAP, che combina diverse tecnologie avanzate, tra cui:
- Tomografia corneale di Scheimpflug: per mappare la struttura e la topografia della cornea con alta precisione.
- Aberrometria del fronte d’onda di Hartmann-Shack: per identificare aberranti ottiche sottili non rilevabili con metodi tradizionali.
- Biometria interferometrica: per misurare parametri essenziali dell’occhio, come il spessore della cornea e la profondità della camera anteriore.
Come funziona la tecnologia
Il sistema SIGHTMAP dirige migliaia di raggi di luce sull’occhio e raccoglie i dati riflessi, costruendo un modello 3D che diventa la base per pianificare l’intervento. Questo modello consente all’intelligenza artificiale di simulare fino a 2.000 possibili procedure in pochi minuti, identificando quella più adatta alle esigenze del paziente.
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Nel caso di Patricia, prima della chirurgia, la sua visione era inferiore a 20/200, il che la qualificava come legalmente cieca. Dopo l’intervento, la sua acuità visiva è migliorata significativamente, raggiungendo 20/16, superando così il normale standard di 20/20. Il dottor David Allamby, che ha guidato il team medico, ha sottolineato il cambiamento radicale: “Prima dell’operazione, Patricia non riusciva a leggere nemmeno la lettera ‘E’ più grande sulla tabella di visione. Oggi vede meglio della maggior parte delle persone.”
Questo approccio non solo beneficia singoli pazienti, ma ha dimostrato di avere un potenziale notevole. In studi precedenti con 200 partecipanti, la maggior parte ha raggiunto una visione perfetta entro tre mesi dall’intervento. Ciò evidenzia le possibilità offerte da questa tecnologia per migliorare la qualità della vita di milioni di persone con gravi problemi visivi.
Il concetto di gemelli digitali sta guadagnando rilevanza nel 2024, dimostrando la sua utilità in vari campi. Nel contesto di questa tecnologia per il recupero della vista, essa illustra come un modello virtuale possa essere cruciale non solo nella pianificazione chirurgica, ma anche nel miglioramento continuo del trattamento grazie all’apprendimento automatico. Altre applicazioni includono la generazione di energia e l’ottimizzazione dei processi industriali.
Questa innovazione rappresenta un importante passo avanti nella medicina e offre nuove speranze a chi vive con problemi visivi.
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