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Massachusetts verso una dittatura verde? Il disegno di legge anti-auto che allarma i cittadini

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Un nuovo disegno di legge proposto in Massachusetts sta scatenando polemiche e preoccupazioni: lโ€™obiettivo? Ridurre drasticamente lโ€™uso delle auto private per combattere il cambiamento climatico. Ma a quale prezzo?

La senatrice democratica Cynthia Stone Creem ha presentato il controverso disegno di legge S2246, che punta a imporre limiti obbligatori sui chilometri percorsi dai veicoli (VMT) entro il 2030. La proposta si inserisce nella strategia “verde” dello Stato, ma potrebbe tradursi in multe, restrizioni e nuove imposizioni per i cittadini, in particolare per quelli che vivono lontano dai centri urbani o che non hanno accesso a mezzi alternativi.

Una legge che divide: ecologismo o controllo?

Lโ€™idea di fondo รจ quella di sostituire gradualmente lโ€™uso dellโ€™auto privata con trasporti pubblici, piste ciclabili e percorsi pedonali. Ma secondo molti osservatori, il provvedimento ignora completamente la realtร  delle comunitร  rurali, dove le auto sono una necessitร , non un lusso.

Il senatore Michael Barrett, anchโ€™egli democratico, ha espresso forti dubbi: โ€œPerchรฉ penalizzare anche chi guida veicoli elettrici? In molte aree del Massachusetts รจ semplicemente impossibile vivere senza autoโ€.

E mentre la senatrice Creem sogna cittร  verdi e silenziose, i critici temono lโ€™imposizione di una tirannia ecologista: un sistema che discrimina chi non puรฒ o non vuole rinunciare allโ€™auto, colpendo soprattutto lavoratori, famiglie e imprese nelle zone meno servite.

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Lโ€™illusione della sostenibilitร 

Certo, i trasporti sono la principale fonte di emissioni inquinanti nello Stato. Ma รจ realistico limitare indiscriminatamente tutti gli spostamenti, compresi quelli a emissioni zero? Non sarebbe piรน sensato puntare sulle vere cause dellโ€™inquinamento โ€“ come i veicoli a benzina โ€“ senza colpire anche chi giร  investe in mobilitร  sostenibile?

Creem insiste: โ€œI veicoli elettrici sono solo una parte del puzzleโ€. Il disegno di legge propone infatti la creazione di un consiglio interagenzia per “ripensare” la mobilitร : meno auto, piรน biciclette e piรน trasporto pubblico. Ma le critiche aumentano: un conto รจ incentivare scelte ecologiche, un altro รจ punire chi non puรฒ adattarsi.

Rischio sorveglianza e discriminazione

Non รจ ancora chiaro come saranno monitorati i chilometri percorsi: si prospetta un sistema di tracciamento? Verranno raccolti dati sugli spostamenti personali? Per molti, si tratta di unโ€™ulteriore intrusione nella vita privata sotto la maschera della sostenibilitร .

Altri temono che questa sia solo la prima fase di una politica sempre piรน coercitiva, in cui ogni scelta personale โ€“ dagli spostamenti al consumo energetico โ€“ sarร  soggetta a controllo e penalitร .

Una transizione verde… a senso unico?

In nome dellโ€™ambiente, si rischia di imporre un modello di vita che favorisce le cittร  e ignora il resto della popolazione. Eppure, lโ€™ecologia dovrebbe includere giustizia, inclusione e realismo, non diventare lโ€™alibi per nuovi vincoli e disparitร .

La proposta di legge S2246 non รจ ancora stata approvata, ma rappresenta un campanello dโ€™allarme: serve davvero una rivoluzione ecologica, ma non puรฒ essere fatta a colpi di imposizioni, senza ascoltare le voci di chi vive fuori dai salotti urbani.

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