Meta introduce una funzione per bloccare le molestie sessuali
La piattaforma virtuale estende il campo di forza personale per gli avatar VR che bloccano la maggior parte del tocco.
Per prevenire le molestie sessuali, Il gruppo Facebook, ora chiamato Meta, ha aggiunto un sistema di “confini personali” alla sua piattaforma di realtà virtuale Horizon. Come rivelato venerdì in un post nel blog, Questa nuova funzione crea un campo di forza invisibile e impenetrabile con un raggio di “quasi quattro piedi” attorno ai singoli avatar e sarà attivata come impostazione predefinita sia nella piattaforma di creazione di Horizon Worlds che nell’host dell’evento live Horizon Venues.
Gli utenti del Metaverso possono ancora allungare le braccia oltre la nuova zona vietata per dare il cinque, il saluto col pugno e altre forme di saluto meno intime, ha rivelato un portavoce di Meta. Ciò impedirebbe ai malintenzionati di molestare sessualmente gli altri utenti. Coloro che tenteranno di toccare gli altri troveranno il loro movimento bloccato e il potenziale destinatario del tocco non sentirà nulla.
Secondo il post del blog, i pod a prova di brancolare del Metaverso hanno lo scopo di stabilire standard per il modo in cui le persone interagiscono su tutte le piattaforme VR. Mentre Meta ha lasciato aperta la possibilità di poter eventualmente personalizzare la dimensione del raggio delle zone vietate, rimuovere il tocco dall’equazione potrebbe avere risultati negativi inaspettati per la popolarità di Meta.
Dato che gran parte dell’evoluzione di Internet è stata guidata dall’industria del porno, è probabile che l’eliminazione dell’intimità fisica dalla versione di realtà virtuale di Meta ne limiti il fascino a determinati dati demografici, una preoccupazione non da poco date le recenti tribolazioni del mercato azionario della società.
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La beta tester di Horizon Worlds Nina Jane Patel ha affermato di essere stata praticamente “tentata“ – un’accusa che in seguito ha elevato a “stuprata di gruppo” – dopo essersi collegata alla piattaforma di realtà virtuale a novembre. In appena un minuto dall’accesso, scrisse sul suo blog in quel momento, è stata aggredita da “da 3 a 4 avatar maschili, con voci maschili“ che “essenzialmente, ma virtualmente, hanno violentato di gruppo il mio avatar e scattato foto“. È l’unico beta tester a rendere pubbliche tali accuse e ha sfruttato la sua notorietà in quello che descrive come un Metaverso adatto ai bambini dotato di controllo parentale, chiamato Kabuni.
Dopo aver indagato sull’incidente, Meta ha stabilito che Patel non aveva sfruttato appieno le funzionalità di isolamento esistenti, incluso un pulsante di blocco, cosa che ammette, sostenendo che è successo troppo in fretta perché lei potesse anche solo pensare di “mettere in posizione la barriera di sicurezza“.
Mentre la società ha suggerito che avrebbe reso il pulsante di blocco e altre opzioni “banalmente facili e trovabili“, questo apparentemente non era sufficiente per proteggere il Metaverso dalle molestie. Le precedenti iterazioni delle piattaforme di social media VR includevano bolle di spazio personale come opzione che può essere attivata e disattivata, ma Meta ha deciso di non seguire quella strada.
Possibili scenari
Questa prospettiva dei rapporti sessuali virtuali molto probabilmente attirerà qualche grossa azienda che in un futuro non troppo lontano potrebbe avviare un Metaverso del sesso in cui gli avatar potranno essere liberi di avere rapporti completi tra di loro. Ora come ora forse può sembrare assurdo ma Hollywood non molti anni fa ha già aperto questa finestra di Overton in svariati film.
Guarda il video del trailer de “Il mondo dei replicanti”:
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