Nuovo studio: l’intelligenza artificiale rende i gamer più “tossici”
I giocatori “tossici” sono diventati un nome familiare: molti giocatori si impegnano in comportamenti altamente inappropriati, come lo stalking degli sviluppatori sui social media o le varie attività distruttive nei giochi online. Secondo uno studio, il 53% dei dipendenti del settore videoludico ha notato un aumento di questa tendenza nell’ultimo anno.
Un nuovo sondaggio di Unity ha rivelato che il 53% degli sviluppatori di giochi ha registrato un aumento del comportamento tossico dei giocatori nel corso del 2023. La definizione di comportamento tossico fornita dall’indagine comprende il gioco dirompente, le molestie, l’estremismo, l’imbroglio, la pubblicazione di contenuti vietati e altre forme di comportamento non impegnativo.
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Lo studio ha inoltre intervistato oltre 2.500 consumatori di videogiochi. I tre generi più popolari con un pubblico tossico sono stati gli sparatutto in prima persona (51%), i giochi sportivi e di corse (49%) e i giochi “battle royale” (44%). I meno tossici sono stati i giochi di carte collezionabili (23%), i puzzle game (29%) e i titoli di avventura, dove solo il 30% degli intervistati ha sperimentato comportamenti tossici online.
Unity consiglia agli sviluppatori di videogiochi di combattere questa piaga incoraggiando comportamenti positivi e utilizzando programmi di collaborazione per ridurre la tossicità nei videogiochi.
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