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Partite e Sky senza pagare: 22 indagati nel Salento

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Nella “regione” del Salento (Lecce e provincia), 22 persone sono sotto indagine per aver presumibilmente accesso a sport e programmi Sky senza pagarli. Secondo la Procura, i sospetti avrebbero utilizzato un sistema sofisticato per decifrare e distribuire i segnali, permettendo loro di guardare i contenuti senza pagare le quote di abbonamento.

L’indagine è iniziata nell‘ottobre 2018 ed è in corso da oltre un anno. Si pensa che i sospetti abbiano contribuito al sistema in vari modi, come fornendo supporto IT, attivando account e aiutando a distribuire i segnali.

Il presunto capo del gruppo è un uomo di 39 anni di Casarano, che si ritiene abbia giocato un ruolo chiave nell’organizzare il sistema. Gli altri sospetti provengono da varie città della regione del Salento, tra cui Taurisano, Ruffano e Gallipoli.

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L’indagine ha scoperto un’operazione su larga scala che ha coinvolto l’uso di tecnologia sofisticata per aggirare il sistema di pagamento e permettere ai sospetti di guardare sport e programmi Sky senza pagarli. Si ritiene che i sospetti siano stati motivati dal desiderio di evitare di pagare le alte tariffe associate agli abbonamenti Sky.

Il caso è indagato dalla Procura di Roma, che ha assunto il compito di affrontare i crimini contro la proprietà intellettuale. La Procura ha lavorato a stretto contatto con le autorità italiane per identificare e perseguire coloro che sono coinvolti nella distribuzione illegale di contenuti protetti da copyright.

L’indagine ha anche messo in luce il problema persistente della pirateria nella regione, con molte persone alla ricerca di modi per evitare di pagare per i servizi di abbonamento. La Procura ha avvertito che la pirateria è un reato grave che può comportare multe significative e perfino la reclusione.

Il caso è ancora in corso e non è ancora chiaro quali penalità i sospetti potrebbero affrontare se fossero giudicati colpevoli. Tuttavia, è chiaro che le autorità stanno prendendo seriamente la questione della pirateria e sono impegnate a perseguire coloro che si impegnano in attività illegali.

In generale, l’indagine sui 22 sospetti nella regione del Salento evidenzia la continua lotta contro la pirateria e l’importanza del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale. Funziona anche come un monito per coloro che potrebbero essere tentati di impegnarsi in attività illegali per evitare di pagare per i servizi di abbonamento.

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