Scandalo Meta: annunci per droghe illegali e censura sulla medicina naturale

L’inchiesta condotta dal Wall Street Journal (WSJ) rivela che Meta Platforms, con sede a Menlo Park, California, ha continuato a trarre profitti da annunci che contravvengono alle sue politiche, le quali vietano la promozione di droghe illegali o ricreative. Gli annunci scoperti includono la vendita di sostanze proibite come cocaina e oppioidi da prescrizione, con immagini di flaconi e pillole. Uno degli annunci rinvenuti a luglio incitava i visitatori a effettuare ordini, mostrando anche una lametta e una polvere gialla formante la scritta “DMT”, una droga psichedelica.

L’indagine del WSJ si è sovrapposta a quella condotta dal Tech Transparency Project (TTP), un’organizzazione non-profit, che ha individuato oltre 450 annunci di droghe illegali presenti sulla piattaforma Meta tra marzo e giugno.

Alcuni account dietro questi annunci utilizzano nomi espliciti che suggeriscono la vendita di sostanze illegali, come “DMT Vapes and Notes“. Gli utenti reindirizzati dai link degli annunci spesso finiscono in chat di gruppo private su app come Telegram o WhatsApp, esterne alla sfera di Meta.

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Nonostante Meta impieghi l’intelligenza artificiale per la moderazione dei contenuti, gli annunci illeciti sono riusciti a sfuggire a questo controllo, soprattutto grazie all’uso di immagini per mostrare la merce di contrabbando.

Un portavoce di Meta ha dichiarato che la società ha rimosso gli annunci segnalati dal WSJ entro 48 ore dalla pubblicazione e ha bandito gli account responsabili per aver violato le politiche della piattaforma.

Meta ha enfatizzato il suo impegno nel contrastare le attività illegali e collaborare con le forze dell’ordine per affrontare la questione. La società intensificherà la vigilanza e l’applicazione delle politiche per impedire la diffusione di annunci relativi a droghe illegali, dimostrando la necessità di un’azione concertata per affrontare questa problematica che minaccia la sicurezza e il benessere della comunità.

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