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Scontro editori-Google: accuse di pirateria su libri di testo

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Un gruppo di importanti case editrici educative ha intentato una causa legale contro Google, accusando l’azienda di tecnologia di promuovere attivamente siti web pirata e trarre profitti dalla pirateria di libri di testo e altre opere.

Secondo la denuncia presentata presso il tribunale di New York, Google avrebbe sistematicamente pubblicizzato e indirizzato gli utenti verso siti web che offrono copie piratate dei libri di testo di Cengage Learning, Macmillan Learning, Elsevier e McGraw Hill. Gli editori affermano che Google crea annunci pubblicitari che includono le copertine e le immagini dei loro libri, indirizzando gli utenti a “venditori pirati” che offrono versioni a prezzi stracciati.

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Gli editori sostengono che Google, pur essendo a conoscenza di queste attività illegali, non ha preso provvedimenti adeguati nonostante ripetute segnalazioni. Anzi, in alcuni casi avrebbe minacciato di interrompere l’elaborazione delle richieste di rimozione per un periodo fino a 6 mesi.

La causa accusa Google di complicità in almeno due forme di violazione diretta del copyright, violazione indiretta e violazione dei marchi registrati. Gli editori affermano inoltre che Google abbia messo in atto pratiche commerciali ingannevoli e fuorvianti in violazione della legge sulle attività commerciali dello stato di New York.

Questa controversa causa legale mette in luce il ruolo complesso di Google come motore di ricerca dominante e piattaforma pubblicitaria. Gli editori ritengono che l’azienda stia deliberatamente sfruttando la pirateria a loro danno, mentre Google sostiene di essere semplicemente un indicizzatore di contenuti online.

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