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Scontro titanico: il provider Usenet sfida il gruppo anti-pirateria in tribunale

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La controversa storia del fornitore Usenet News-Service Europe (NSE) ha preso una nuova piega, con la società che ha deciso di fare causa al gruppo olandese anti-pirateria BREIN per milioni di euro in danni. NSE, un tempo leader nel settore Usenet, è stata costretta a chiudere nel 2011 a causa delle pressioni legali esercitate da BREIN, che agiva per conto delle industrie cinematografiche e musicali.

Inizialmente, il Tribunale di Amsterdam ha stabilito che NSE facilitava consapevolmente la pirateria online, ordinando alla società di rimuovere contenuti protetti da copyright e di implementare un sistema di filtraggio per le pubblicazioni future. NSE ha sostenuto che questi requisiti di filtraggio sarebbero stati troppo costosi e ha quindi deciso di chiudere il servizio, pur continuando a combattere in appello.

Dopo anni di battaglie legali, la corte d’appello di Amsterdam ha stabilito che NSE non era responsabile delle attività di pirateria degli utenti, pur imponendo l’obbligo di un procedimento efficace di notifica e rimozione. Insoddisfatta del verdetto, BREIN ha portato la questione alla Corte Suprema olandese, che ha confermato che NSE non doveva essere ritenuta responsabile, sottolineando l’assenza di coinvolgimento diretto nella violazione del copyright.

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Nonostante la vittoria in appello, NSE è stata costretta a chiudere definitivamente e ora, dopo anni di conflitti legali, chiede giustizia. La società ha presentato una causa contro BREIN, richiedendo un risarcimento per i danni subiti a causa della chiusura forzata, che ha comportato la perdita di posti di lavoro e spese legali elevate.

Patrick Schreurs, cofondatore di NSE, ha dichiarato: “BREIN ha reso impossibile per noi continuare. Hanno deciso di non aspettare l’esito dell’appello, costringendoci a conformarci immediatamente al verdetto, un’azione del tutto superflua”. Anche Wierd Bonthuis, ex CFO di NSE, ha evidenziato che la conferma della Corte Suprema dimostra che BREIN era nel torto, chiedendo un risarcimento completo per i danni causati.

In risposta alla causa, BREIN non ha ancora ricevuto la convocazione ufficiale, ma ha espresso fiducia nella propria posizione. Secondo il direttore del gruppo, Bastiaan van Ramshorst, NSE non ha mai dimostrato di poter riprendere il servizio originale e avrebbe dovuto adottare misure contro il vasto numero di contenuti non autorizzati sui propri server.

Van Ramshorst ha commentato: “La perdita di profitto derivante dall’impossibilità di offrire contenuti protetti da copyright non costituisce ovviamente una base per una causa”.

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