Scoperto il meccanismo convergente di invecchiamento
La via di segnalazione fondamentale è cruciale per la longevità.
Sono state scoperte diverse cause dell’invecchiamento, ma resta la domanda se ci siano meccanismi sottostanti comuni che determinano l’invecchiamento e la durata della vita. I ricercatori del Max Planck Institute for Biology of Aging e del CECAD Cluster of Excellence in Aging Research presso l’Università di Colonia si sono imbattuti nel metabolismo dei folati nella loro ricerca di tali meccanismi di base. La sua regolazione è alla base di molte vie di segnalazione note dell’invecchiamento e porta alla longevità. Ciò può fornire una nuova possibilità per migliorare ampiamente la salute umana durante l’invecchiamento.
Negli ultimi decenni sono state scoperte diverse vie di segnalazione cellulare che regolano la durata della vita di un organismo e sono quindi di enorme importanza per la ricerca sull’invecchiamento. Quando i ricercatori hanno alterato queste vie di segnalazione, questo ha esteso la durata della vita di diversi organismi. Tuttavia, sorge la domanda se queste diverse vie di segnalazione convergono su vie metaboliche comuni che sono causali per la longevità.
La ricerca inizia nel nematode
Gli scienziati hanno iniziato la loro ricerca nel nematode Caenorhabditis elegans, un noto organismo modello per la ricerca sull’invecchiamento. “Abbiamo studiato i prodotti metabolici di diverse linee di vermi di lunga durata. Le nostre analisi hanno rivelato che, tra le altre cose, abbiamo osservato chiari cambiamenti nei metaboliti e negli enzimi del ciclo dei folati in tutte le linee di vermi. Poiché il metabolismo dei folati svolge un ruolo importante nel salute umana, abbiamo voluto perseguire ulteriormente il suo ruolo nella longevità”, spiega Andrea Annibal, autore principale dello studio.
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Un meccanismo comune per la longevità
I folati sono vitamine essenziali importanti per la sintesi di amminoacidi e nucleotidi, i mattoni delle nostre proteine e del nostro DNA. “Abbiamo ridotto l’attività di enzimi specifici del metabolismo dei folati nei vermi. Il risultato interessante è stato un aumento della durata della vita fino al 30 percento”, afferma Annibal. “Abbiamo anche visto che nei ceppi di topi longevi, il metabolismo dei folati è similmente diminuito. Pertanto, la regolazione del metabolismo dei folati può essere alla base non solo delle varie vie di segnalazione della longevità nei vermi, ma anche nei mammiferi”.
“Siamo molto entusiasti di questi risultati perché rivelano la regolazione del metabolismo dei folati come un meccanismo condiviso comune che colpisce diversi percorsi di longevità e si conserva nell’evoluzione”, aggiunge Adam Antebi, direttore del Max Planck Institute for Biology of Ageing. “Pertanto, la precisa manipolazione del metabolismo dei folati può fornire una nuova possibilità per migliorare ampiamente la salute umana durante l’invecchiamento”. In esperimenti futuri, il gruppo mira a scoprire il meccanismo con cui il metabolismo dei folati influenza la longevità.
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