Social media e bambini: quando troppo tempo online alimenta la depressione

Più tempo passano sui social, più si sentono tristi. È questo, in estrema sintesi, il risultato di un importante studio che ha coinvolto quasi 12.000 bambini tra i 9 e i 13 anni. Gli scienziati hanno osservato i loro comportamenti digitali nell’arco di tre anni e i dati parlano chiaro: il tempo trascorso sui social media è passato da una media di 7 minuti al giorno a ben 73 minuti, e nello stesso periodo i sintomi della depressione sono aumentati del 35%.

Ma c’è un dettaglio fondamentale: non è che i bambini depressi passino più tempo sui social. È l’opposto. È l’eccesso di social che sembra favorire lo sviluppo di stati depressivi, non il contrario. Questa è una delle prime ricerche a lungo termine che riesce a dimostrare un legame diretto tra uso dei social e salute mentale nei più giovani.

A peggiorare la situazione ci sono altri fattori che spesso si accompagnano all’uso dei social, come il cyberbullismo e i disturbi del sonno. Un altro studio, condotto dallo stesso gruppo di ricercatori, ha mostrato che i ragazzi tra gli 11 e i 12 anni che subiscono molestie online hanno una probabilità 2,6 volte più alta di avere pensieri suicidi e oltre il doppio delle probabilità di provare sostanze illegali.

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In particolare, questi giovani fanno uso di nicotina 3,37 volte più spesso rispetto ai loro coetanei non vittime di bullismo online, e di alcol quasi il doppio. Numeri che fanno riflettere e che dimostrano quanto sia importante non sottovalutare l’impatto psicologico del mondo digitale.

Fortunatamente, qualche strumento per intervenire c’è. L’Accademia Americana di Pediatria suggerisce di creare un piano familiare per l’uso dei media, ovvero regole condivise su come, quando e quanto usare smartphone, tablet e computer. Ad esempio, evitare dispositivi elettronici durante i pasti o prima di andare a dormire può aiutare a ridurre l’esposizione e migliorare la qualità del sonno.

Ma soprattutto è fondamentale parlare. Discutere apertamente in famiglia di quello che si fa online, di come ci si sente e di eventuali problemi aiuta i bambini a non affrontare da soli situazioni difficili. Perché dietro uno schermo, spesso, si nasconde molto più di quanto immaginiamo.

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