Su Facebook Messenger arriva la crittografia end-to-end
È lecito parlare ancora di “privacy” nelle chat dei social media di Big Tech? 🤔
Meta ha finalmente iniziato a implementare per impostazione predefinita la crittografia end-to-end per tutte le chat e le chiamate su Messenger tra due persone, mentre finora (dal 2016) questa protezione era permessa solo se un’utente avviava specificamente una chat crittografata.
In una chat crittografata end-to-end solo le due persone che si scambiano messaggi possono vederne il contenuto. Le chat di gruppo per il momento non sono ancora crittografate, ma l’annuncio di Meta è molto importante se si considera che Mark Zuckerberg aveva manifestato la volontà di abilitare questa funzione di sicurezza per tutte le app di messaggistica della società nel lontano 2019.
WhatsApp è già crittografata end-to-end. All’appello (se escludiamo Threads che non ha ancora una funzione per i messaggi diretti) manca ancora Instagram, ma ad agosto Meta aveva promesso che la crittografia sarebbe arrivata anche su questa app poco dopo la sua implementazione in Messenger.
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Prima che tutte le chat di Messenger passino alla crittografia predefinita, affinché “nessuno, compreso Meta, potrà vedere ciò che viene inviato o detto”, dice l’azienda, servirà un po’ di tempo; anche perché Meta in tutti questi anni ha dovuto mettere in piedi un nuovo protocollo di crittografia specifico per l’archiviazione delle chat.
Se la crittografia di Messenger tra due persone si basa ancora sul protocollo di Signal, Meta ha dovuto introdurre un nuovo protocollo chiamato “Labyrinth Encrypted Message Storage Protocol” per poter fare in modo che i messaggi restino archiviati in modo crittografato anche sui server della società. Meta ha distribuito due whitepaper sui rispettivi protocolli che possono essere consultati pubblicamente.
Tuttavia, è importante ricordare che la crittografia end-to-end non è una garanzia assoluta di privacy. Le aziende possono ancora accedere ai metadati delle nostre conversazioni, come i mittenti e i destinatari dei messaggi, l’ora e la data in cui sono stati inviati e la loro lunghezza. Inoltre, le aziende possono condividere questi metadati con le forze dell’ordine o con altre terze parti.
Pertanto, è importante essere consapevoli dei rischi per la privacy associati all’utilizzo delle app di messaggistica e prendere misure per proteggere la propria privacy, come utilizzare una VPN o un servizio di messaggistica crittografata che non memorizzi i metadati.
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