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Telegram smentisce le voci: la privacy delle chat private rimane inalterata

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Negli ultimi giorni, si è diffusa la notizia che Telegram avrebbe modificato la sua politica sulla privacy, rendendo le chat private soggette a moderazione come i canali pubblici. Tuttavia, si è trattato di un fraintendimento dovuto a una modifica nella sezione “Telegram contiene contenuti illegali” del sito ufficiale del messenger.

In realtà, la sezione è stata semplicemente riscritta e riorganizzata, ma il testo che afferma che le chat personali e di gruppo non sono soggette a moderazione è rimasto intatto. La parte mancante, che ha generato confusione, è stata spostata nella sezione “Un bot o un canale viola il mio copyright. Cosa dovrei fare?”.

Pavel Durov, il creatore di Telegram
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Il nuovo testo recita: “Tutte le chat di Telegram e le chat di gruppo sono private per i loro membri. Non elaboriamo richieste ad essi relative. Ma i set di adesivi, i canali e i bot di Telegram sono pubblicamente disponibili”.

Pertanto, la politica sulla privacy di Telegram non è cambiata e le chat private rimangono al sicuro. La confusione è nata da una semplice riorganizzazione del testo sul sito ufficiale, che ha portato alcuni a trarre conclusioni affrettate.

I cambiamenti sul sito del messenger sono avvenuti nella notte tra il 5 e il 6 settembre, in concomitanza con il primo messaggio ufficiale di Pavel Durov dopo il suo arresto in Francia alla fine di agosto. Nel suo blog personale, Durov ha commentato le azioni delle autorità e ha annunciato i prossimi cambiamenti nel lavoro del messaggero.

In conclusione, la notizia sulla presunta modifica della politica sulla privacy di Telegram si è rivelata infondata. Le chat private rimangono al sicuro e non sono soggette a moderazione.

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