Un altro stato africano adotta il Bitcoin come valuta ufficiale

La Repubblica Centrafricana segue El Salvador nel prendere corso legale in criptovalute.

Il Bitcoin è a tutti gli effetti la nuova moneta ufficiale di un altro stato africano, ovvero la Repubblica Centrafricana. La novità è stata votata all’unanimità dai legislatori dello stato che hanno scelto di adottare questa criptovaluta insieme alla valuta tradizionale del paese, il franco CFA.

Come affermato dal presidente mercoledì, la legge legalizza anche l’uso delle valute digitali e rende gli scambi di criptovaluta esenti da tasse.

La mossa “colloca la Repubblica Centrafricana sulla mappa dei paesi più audaci e visionari del mondo”, ha affermato la presidenza. L’opposizione, tuttavia, non è d’accordo, affermando che la legge mira a minare la valuta regionale sostenuta dalla Francia e ancorata all’euro. Il franco CFA è condiviso da Repubblica Centrafricana, Camerun, Ciad, Repubblica del Congo, Gabon e Guinea Equatoriale.

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El Salvador è diventato il primo paese al mondo ad adottare Bitcoin come valuta legale lo scorso settembre. Il Fondo Monetario Internazionale ha criticato la mossa, citando “grandi rischi per la stabilità finanziaria” derivanti dalla volatilità dei prezzi della moneta digitale. Un recente sondaggio condotto dal National Bureau of Economic Research con sede negli Stati Uniti ha rilevato che l’utilizzo di Bitcoin per le transazioni quotidiane in El Salvador rimane basso e che viene utilizzato principalmente dalla popolazione istruita, giovane e maschile.

Audaci o incoscienti?

A questo punto mi viene spontaneo pormi qualche domandina. È stata una bella mossa questa di adottare il bitcoin come valuta ufficiale sapendo che per natura, le criptovalute sono considerate un rischio?  Secondo gli esperti analisti, il bitcoin insieme alle altre criptovalute, potrebbero avere un futuro molto incerto se non addirittura crollare del tutto. 

In tanti, Trump incluso, sostengono che queste monete digitali siano una vera truffa e c’è pure chi sostiene che siano un valido mezzo per indurre gli stati nel tranello del sistema di credito sociale. 

A chi credere quindi? A chi sostiene le criptovalute o a chi al contrario le condanna categoricamente?

E in Italia?

Nel panorama italiano le cose stanno diversamente: c’è chi urla all’Italexit e c’è che parla di Identità digitale. Quello che sicuramente accadrà sarà appunto un passaggio verso il digitale, come del resto è già inciso sul ruolo politico di Vittorio Colao, ministro della transizione digitale del nostro paese.

Forse non avremo il bitcoin legalizzato anche qui da noi, ma non IDPay, sarebbe comunque come avere una moneta che non puoi né vedere né toccare. IL resto lo farà poi l’eliminazione del contante, un altro progetto ben avviato che dovrebbe concludersi nel giro di qualche anno. Staremo a vedere…

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