Un confronto tra le schede di memoria eMMC e SSD
Leggendo le descrizioni dei dispositivi come cellulari e computer, si incontrano sempre tante sigle che descrivono alcune delle loro componenti o, altre volte, delle funzionalità. Da HW (hardware) alla CPU, dalla RAM alla MB (scheda madre), a volte è davvero difficile capire di cosa si stia parlando.
Nell’articolo di oggi ci concentriamo su due sigle particolari che non si trovano mai insieme perché si riferiscono a due modelli diversi di una stessa componente: le schede di memoria eMMC e SSD.
Continuando a leggere qui di seguito, potrai scoprire nel dettaglio cosa sono queste due unità, che funzione svolgono all’interno di un dispositivo portatile e quali sono le differenze che intercorrono tra loro.
La scheda di memoria eMMC
Come spesso accade nel settore delle nuove tecnologie, l’acronimo eMMC deriva dall’inglese “Embedded Multimedia Memory Card” che, tradotto in italiano, vuol dire “scheda di memoria multimediale incorporata”.
La scheda eMMC non è altro che una memoria flash fissa che viene installata sulla scheda madre dei PC portatili e si trova anche all’interno di altri dispositivi che usiamo all’ordine del giorno, come i tablet o gli smartphone.
Anche la SSD è una scheda di memoria fissa che può essere installata all’interno degli stessi dispositivi. Il suo acronimo significa “Solid-State Drive” (unità a stato solido) ed è anch’essa un dispositivo di archiviazione che permette di leggere, scrivere e memorizzare dati in modo permanente senza una fonte di alimentazione costante.
Confronto tra le due unità
In linea di massima, possiamo affermare che le schede eMMC sono le antenate di quelle SSD e, di conseguenza, le seconde hanno un vantaggio sulle prime dovuto al fatto che sono state concepite con tecnologie più moderne ed efficienti.
Una scheda eMMC, infatti, ha prestazioni inferiori rispetto a una SSD e lavora in maniera più lenta. Questo non è dovuto a una scarsa qualità della scheda di memoria eMMC, ma alle sue caratteristiche di funzionamento. Nelle schede eMMC è presente un solo chip di memoria funzionante, mentre nelle SDD sono presenti diversi chip che lavorano contemporaneamente in parallelo.
Questo è il motivo per cui alcune aziende come Windows stanno pensando di progettare i loro prodotti (tra cui il sistema operativo) in modo che funzionino esclusivamente sui laptop muniti di una scheda SDD che, essendo di più recente invenzione, offre prestazioni migliori. Chiaramente, questo non riguarda i tablet e i cellulari di ultima generazione.
I pro e i contro delle schede eMMC
Come abbiamo scritto poco fa, la scheda SSD ha una quantità di chip maggiore rispetto a una eMMC il che influisce sulla velocità di elaborazione dei dati, ma anche sull’affidabilità del dispositivo di archiviazione stesso.
Oltre a essere meno affidabile e più lenta, la scheda eMMC è anche più complessa; in caso di guasti o malfunzionamenti, non può essere riparata o sostituita da persone poco competenti ed è necessario portare l’intero dispositivo in assistenza. Nel caso delle schede SSD, invece, la sostituzione è alla portata di chiunque: basta un cacciavite e seguire le semplici istruzioni che si trovano facilmente online.
In ogni caso, le eMMC continuano ad essere ampiamente usate e si trovano anche inserite all’interno di dispositivi di ultima generazione, come i computer a scheda singola. Da cosa dipende il loro utilizzo? Principalmente da due grandi vantaggi che continuano a offrire: i costi e le dimensioni entrambi contenuti rispetto alle schede SSD.
L’unità eMMC ha dimensioni inferiori rispetto a quella SSD e perciò continua ad essere usata dai produttori di dispositivi portatili di dimensioni limitate che non richiedono prestazioni molto elevate per il loro corretto funzionamento. In alcuni casi, le eMMC si possono ancora trovare in alcuni laptop della fascia bassa di prezzi.
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