Xiaomi vuole impedire l’estrazione dei file APK
Google è sicuro che non esiste un modo efficace per bloccarlo!
Per molti anni, la facilità di estrazione e condivisione dei file APK (usati per installare le app) è stata un vantaggio per l’ecosistema Android. Ad esempio, se un recente aggiornamento dell’app sta causando seri problemi, puoi accedere a un sito Web in crowdsourcing per scaricare una versione precedente fino a quando il problema non viene risolto. Oppure, se la quantità di dati è limitata, puoi chiedere a qualcuno in locale di inviare il file APK del gioco o l’aggiornamento dell’app per l’installazione.
Ma non tutte le aziende sono entusiaste della possibilità di copiare e installare file APK da fonti di terze parti ed è per questo che Xiaomi ha già creato un progetto Android open source che vieta ai proprietari di dispositivi di copiare file APK da fonti di terze parti. Il motivo è “proteggere le risorse private”.
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Xiaomi vuole che le app siano disponibili solo su Google Play Store o su un altro mercato affidabile. Inaspettatamente, Google si è opposto all’iniziativa dell’azienda ma non a causa della concorrenza e della libertà delle fonti per ottenere contenuti. Il problema è che il software preparato da Xiaomi presenta un notevole inconveniente: è progettato per bloccare l’estrazione di file APK solo dalla normale build (personalizzata) di Android.
Secondo uno dei dipendenti di Google, per aggirare questa limitazione, basterà installare una build di debug del robottino verde e questo permetterà di estrarre l’APK nel solito modo. Secondo l’esperto infatti, il blocco di Xiaomi non è uno strumento efficace ed efficiente.
Inoltre, numerosi sviluppatori di Google ritengono che i file APK non possano essere considerati “privati”. Non ci si può aspettare che un APK posseduto venga tenuto segreto. Sono sicuri che anche se volessero farlo, non possono garantire che nessuno dei metodi funzionerà effettivamente.
Mi dispiace per Xiaomi
L’estrazione e la condivisione dei file APK è sempre stato uno dei punti di forza del sistema operativo di Google e questa limitazione imposta da Xiaomi farà sicuramente storcere il naso ai tanti amanti del sideload come il sottoscritto. Se l’azienda cinese andrà avanti con questa discutibile iniziativa allora sarò il primo a non acquistare più dispositivi Xiaomi.
Mi dispiace dirlo ma a mio modo di vedere, questa scelta di Xiaomi sembra più mirata alla propria sicurezza anziché a quella degli utenti. Forse in Cina sono così abituati a comandare che pensano di poter imporre le proprie scelte anche al di fuori dei propri confini. Credo proprio che questo progetto non darà i frutti sperati…
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