Zuckerberg rivela il nuovo nome di Facebook [VIDEO]
Sarà il nome dell’azienda che raggruppa i diversi prodotti, come Facebook, Instagram, WhatsApp o Oculus.
A Facebook Connect, l’evento annuale dell’azienda, Mark Zuckerberg ha rivelato, dopo una presentazione di 90 minuti, il nuovo nome dell’azienda da lui fondata nel 2004: Meta. Sarà dunque questo il nome con cui l’azienda raccoglierà i suoi vari prodotti: social network (Facebook e Instagram), instant messenger (WhatsApp), piattaforma di realtà virtuale (Oculus) e molto altro.
L’obiettivo è la realizzazione dell’impegno dell’azienda verso il metaverso, questo concetto alla moda che può essere riassunto in un film: Ready Player One. Coloro che hanno mai provato Second Life (che ha avuto il suo momento di gloria alla fine del decennio scorso) sapranno fatti l’idea. Il metaverso, come lo sogna Zuckerberg, è un mondo virtuale dove, utilizzando occhiali per realtà virtuale e altri elementi ancora in fase di sviluppo, possiamo fare tutto ciò che facciamo oggi nel mondo reale, ma con alcuni vantaggi e svantaggi.
L’annuncio arriva nel momento più buio su Facebook (il servizio utilizzato da 2,9 miliardi di persone e il più importante di Meta). Mentre Instagram e WhatsApp continuano a crescere e godono di una buona immagine, Facebook è, come mai prima d’ora, sotto il vaglio di la stampa e dei i governi. Lo scandalo Cambridge Analytica e l’ingerenza di Facebook nelle elezioni americane in primis.
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Alla percezione dell’influenza polarizzante che il social network ha in generale nella società, ora si aggiungono le dichiarazioni dell’ex dipendente di Facebook, Frances Haugen, e la fuga di più documenti che suggeriscono che l’azienda è consapevole dell’influenza negativa che i suoi prodotti potrebbe avere (Meta dice che tutti quei documenti sono presi fuori contesto).
Quindi, l’annuncio di oggi appare come una sorta di fuga in avanti. Facebook è un prodotto complicato, che sembra aver raggiunto il suo tetto e non ha presenza tra le giovani generazioni; Separare il proprio nome da quello dell’azienda è logico: permette di riorganizzare le priorità e prendersi cura di prodotti che abbiano una buona stampa e migliori performance. E non si tratta di una strategia nuova o inventata al momento: l’azienda scommette da anni sulla realtà virtuale e sugli ambienti digitali. Ma sicuramente questo annuncio ti permette di cambiare argomento di conversazione intorno a te.
Come ha descritto Zuckerberg nella presentazione, il metaverso è il futuro di Internet e della tecnologia in generale: un passo oltre l’Internet mobile. L’idea, dice Zuckerberg, è di smettere di connetterci con altre persone guardandole attraverso una piccola finestra che abbiamo nel palmo della nostra mano, per immergerci, insieme a loro, in un ambiente virtuale dove possiamo vederle a pieno- corpo, con la rappresentazione fisica che definiscono, e senza i limiti di spazio del mondo reale.
Facebook aveva già anticipato che la sua intenzione, per pensare al futuro dell’azienda, era quella: puntare sulla realtà virtuale. Un primo passo è, ovviamente, l’acquisto di Oculus VR nel 2014 per 2000 milioni di dollari, con l’impegno di sviluppare un dispositivo (occhiali per realtà virtuale) che permettano di entrare in un mondo virtuale in un modo che sembri molto più naturale.
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Con un visore per realtà virtuale ci sentiamo al centro di un mondo simulato, possiamo interagire con i suoi oggetti, muoverci al suo interno, cambiare la prospettiva di un millimetro mentre muoviamo la testa e così via. Un secondo passo è la realtà aumentata, con cui l’azienda ha lavorato e che richiede un ulteriore sviluppo tecnologico. Si tratta di sovrapporre informazioni digitali al mondo reale, solitamente utilizzando occhiali. Nell’agosto di quest’anno ha presentato Horizon Workrooms, il suo primo serio impegno nel metaverso come ambiente di lavoro, oltre i videogiochi.
Certo, e come ha sempre sottolineato Zuckerberg, per il metaverso “funzionale” (cioè qualcosa che è più di un semplice diversivo limitato a una specie di occhiali con schermi e telecomando, come lo è adesso) molti anni andare. Ma l’azienda lo vede come il futuro e non vuole perderlo. Meta non è solo in questa lettura: sono diversi i colossi di internet che pensano, da anni, a un mondo digitale con una complessità simile a quella reale, ma senza i suoi limiti fisici.
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