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Pirateria IPTV: maxi processo negli USA tra accuse e colpi di scena

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A Las Vegas è in corso uno dei più grandi processi per pirateria IPTV della storia americana, che vede imputati gli ex dirigenti dei servizi Jetflicks e iStreamitAll. Accusati di aver trasmesso illegalmente migliaia di programmi TV e film a decine di migliaia di abbonati, gli imputati si battono per la loro innocenza in un processo complesso e controverso.

L’accusa sostiene che gli imputati abbiano distribuito illegalmente un’enorme quantità di contenuti protetti da copyright. In particolare, si stima che Jetflicks abbia offerto oltre 183.200 episodi di serie TV, mentre iStreamitAll avrebbe messo a disposizione 118.479 serie TV e 10.980 film, superando persino l’offerta di colossi come Netflix, Hulu e Amazon Prime all’epoca.

A tal proposito, nel 2021 un imputato chiave è stato condannato a 57 mesi di carcere e a un risarcimento di 1 milione di dollari. Inoltre, un altro imputato ha scelto di patteggiare un anno e un giorno di carcere. Tuttavia, altri imputati hanno deciso di affrontare il processo, che si è rivelato più complesso del previsto, con ben 63 TB di dati da analizzare.

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Nonostante ciò, il processo è iniziato il 28 maggio a Las Vegas, con la partecipazione di un team di quattro avvocati per l’accusa e di un nutrito gruppo di legali per la difesa. Nelle prime giornate, l’attenzione si è concentrata sulla selezione dei giurati e sulle dichiarazioni di apertura.

Inoltre, il processo ha subito un colpo di scena quando la difesa di Kristopher Lee Dallmann, uno degli imputati principali, ha presentato una richiesta di nuovo processo. La motivazione risiede nella presentazione da parte dell’accusa di una lettera di HBO a Jetflicks contenente, secondo la difesa, una “conclusione legale inammissibile”. Analoghe preoccupazioni sono state sollevate anche per una lettera di violazione della MPAA e un’e-mail di PayPal.

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