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Creato un dispositivo non invasivo per la neurostimolazione cerebrale domiciliare

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I neuroingegneri della Rice University hanno sviluppato un promettente dispositivo per la neurostimolazione del cervello. Può integrare due metodi già noti, ma, a differenza di questi, permetterà al paziente di fare a meno di visite regolari in ospedale.

La neurostimolazione è un impatto diretto su una determinata area del cervello per provocarne la reazione. Ad esempio, può essere utilizzata per “spegnere” il dolore. Esistono due metodi di stimolazione: profonda e transcarniale. Il primo prevede l’impianto di elettrodi all’interno del cervello, ma per il loro funzionamento è necessario cambiare di tanto in tanto le batterie del sensore toracico; il secondo viene effettuato periodicamente in ospedale con l’ausilio di apparecchiature magnetiche esterne.

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Il dispositivo inventato combina questi due metodi. Dovrebbe essere impiantato nella testa umana, ma non nel cervello, bensì sopra di esso, e in seguito il paziente sarà in grado di effettuare il trattamento a casa con l’aiuto di una cuffia indossabile che fornisce alimentazione e “istruzioni” all’impianto. A tal fine, il paziente deve semplicemente tenere l’apparecchio sopra la posizione del dispositivo.

All’interno dell’impianto si trova un materiale magnetoelettrico che vibra grazie a un campo magnetico, mentre un altro componente interno trasforma l’energia meccanica di queste vibrazioni in elettricità. I ricercatori vogliono ora ottenere una licenza per testare la tecnologia. Se tutto va secondo i piani, lo sviluppo potrebbe essere utilizzato per trattare il disturbo ossessivo-compulsivo, le dipendenze, il morbo di Alzheimer, il PTSD e la depressione.

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