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Ecco perché WhatsApp è l’app preferita dagli stalker

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Sono state scoperte molte nuove scappatoie che rendono più facile per gli stalker monitorare l’utilizzo di WhatsApp da parte di chiunque, senza il consenso dell’utente. Tiene traccia di quando un utente è online su WhatsApp, quando va offline e per quante ore utilizza il servizio.

WhatsApp è senza dubbio uno dei servizi di messaggistica istantanea più popolari in circolazione. Nonostante la società sia stata coinvolta in controversie, riguardanti principalmente la sua nuova politica sulla privacy, il servizio è utilizzato quotidianamente da milioni di persone in tutto il mondo. Sfortunatamente, con un pubblico così vasto è diventato difficile per l’azienda garantire la privacy e la sicurezza degli utenti.

Individuata per la prima volta da Traced, la pubblicazione cita che ci sono molte app e servizi là fuori che utilizzano la funzionalità di stato “online” del servizio per tenere traccia di quando un utente è online o offline. Gli stalker devono semplicemente inserire il numero di cellulare della persona che vogliono monitorare e l’app fa il resto.

Ho provato una di queste app disponibile su App Store di iOS (mostrata nello screenshot sopra) e sono rimasto stupito da quanto sia semplice per chiunque monitorare il tuo utilizzo di WhatsApp. Oltre a inviare una notifica quando l’altro utente è online, il servizio fornisce anche rapporti completi come l’utilizzo dell’ultima ora, l’utilizzo quotidiano, l’utilizzo settimanale e persino grafici!

Analogo risultato anche su Android ma così come per iOS, dopo un tot di giorni di utilizzo è previsto un pagamento per poter continuare ad utilizzare il servizio.

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La scappatoia apre molte possibilità, incluso il monitoraggio dell’utilizzo dei contatti bloccati o persino il monitoraggio quando due utenti stanno parlando. Questo va totalmente contro la politica dell’azienda e la privacy dell’utente, ma WhatsApp non ha ufficialmente riconosciuto che tali servizi sono disponibili.

Per non parlare di WhatsApp, anche Apple non consente app di “cyberstalking” sull’App Store. Va contro le loro linee guida. Ma considerando quante app di fleeceware hanno intasato l’App Store, non sorprende come questa app sia passata sotto il radar.

E anche se questo può essere ordinato in modo semplice, offrendo agli utenti la possibilità di nascondere il proprio stato online agli utenti non presenti nell’elenco dei contatti, questo dà un’idea di quanto sia diventato difficile per l’azienda gestire un numero così elevato di utenti.

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