Facebook & C. tornano online. Pericolo scampato?
Il mondo intero è stato sconvolto dall’immane blackout che ha colpito tutte le piattaforme del gruppo Facebook ma anche tantissime compagnie telefoniche, banche ed altri servizi online. Cosa è successo realmente? È stato un serio problema di server, un titanico attacco hacker, il famoso ottobre rosso di Trump, il “dark winter” di Biden o semplicemente un antipasto del Cyber Polygon?
Dalle 17:15 circa del 4 ottobre, il mondo di internet è precipitato in una paralisi che ha coinvolto il gigante dei social network Facebook ma anche tanti altri servizi e piattaforma, tra cui banche e compagnie telefoniche di tutto il mondo. Pensare quindi che questo blackout sia un’azione mirata a distruggere Facebook mi sembra un tantino esagerato.
Nonostante l’intero pacchetto Facebook sia tornato online poco fa, il team non sta passando un bel momento. Il CEO della piattaforma Mark Zuckerberg, che in questi anni è entrato e uscito dai tribunali di tutto il mondo con le accuse più disparate, ultimamente è accusato di vari crimini, alcuni dei quali potrebbero mettere seriamente a rischio la sua carriera.
Il miliardario Zuckerberg, insieme al suo entourage, è stato accusato di aver favorito, seppur indirettamente, il traffico di schiavi che aveva preso piede segretamente sulla piattaforma Instagram. Non contento ha ignorato un importante studio che evidenziava come gli adolescenti fossero vittime di depressione a causa della medesima piattaforma.
Zuckerberg è nei guai?
Inoltre, da diversi mesi il signor Zuckerberg è accusato di aver finanziato la frode elettorale che, secondo tantissimi esperti, avrebbe sottratto illegalmente la vittoria della presidenza di Trump a vantaggio di Biden.
Questi e tanti altri motivi hanno spinto Donald Trump a dichiarare guerra non solo a Facebook ma a tutto Big Tech in generale.
Ma tutte queste queste accuse, bastano a credere che questa sia davvero la fine di Facebook? Esaminiamo un po’ i fatti:
- Intorno alle 17:18 del 4 ottobre, Facebook, Instagram e WhatsApp sono scomparsi dalla rete. Insieme ad essi anche le piattaforme come Twitter, Google (Gmail), Amazon, Iliad, Tim, Vodafone, WindTre, Fastweb e Very Mobile hanno avuto problemi, tanto che alcuni di essi non si sono ancora ripresi.
- Il sito di Facebook risultava irraggiungibile così come quelli di WhatsApp e Instagram. Visitandoli avresti ottenuto l’errore DNS_PROBE_FINISHED_NXDOMAIN ovvero che il DNS non è in grado di raggiungere l’indirizzo IP collegato al dominio che stai provando a visitare. Questo messaggio viene visualizzato quando un sito è stato censurato ma tuttavia può semplicemente trattarsi di un problema ai server centrali.
- Nel frattempo però, alcuni canali di informazione indipendente, hanno pubblicato una foto in cui si evince che il dominio facebook.com è stato messo in vendita. La notizia è stata riportata anche dal giornalista indipendente Cesare Sacchetti e dall’autorevole testata rt.com.
👇 REALE O BUFALA? 👇
- Ad ogni modo questo blackout sta costando molto caro a Mark Zuckerberg. Secondo il Cost Of Shutdown Tool, il blocco temporaneo della piattaforma gli costerebbe la bellezza di $ 161.422.838 ogni ora.
- Quasi in contemporanea, come riportato da varie fonti, i dati di oltre 1,5 miliardi di utenti di Facebook vengono venduti su un popolare forum di hacking. I dati contengono nomi, e-mail, numeri di telefono, posizioni, sesso e ID utente degli utenti. Questo è il più grande e significativo dump di dati di Facebook fino ad oggi e apparentemente non correlato a un precedente dump di dati di Facebook del 2021. I due eventi tuttavia, non sembrano collegati.
- La giornalista del New York Times Sheera Frenkel ha riferito che i dipendenti di Facebook non sono nemmeno in grado di accedere al proprio edificio a causa della mancanza del badge di ingresso. “Era solo al telefono con qualcuno che lavora per FB che ha descritto i dipendenti che non sono stati in grado di entrare negli edifici questa mattina per iniziare a valutare l’entità dell’interruzione perché i loro badge non funzionavano per accedere alle porte”.
Was just on phone with someone who works for FB who described employees unable to enter buildings this morning to begin to evaluate extent of outage because their badges weren’t working to access doors.
— Sheera Frenkel (@sheeraf) October 4, 2021
- Il gruppo Anonymous ha dichiarato: “Lavoro per un’importante entità Internet globale e sono sicuro che ci sarà UN’INTERRUZIONE DI MASSA DI INTERNET subito dopo mezzogiorno EST (circa 15 minuti). In primo luogo, le reti social media diminuiranno, seguite dal resto della clearnet”.
- Alcuni canali Telegram hanno pubblicato il seguente post:
Alcune leggende hanno cancellato ampie sezioni del routing di FB, il che significa che Facebook non è solo inattivo, a quanto pare, significa che Facebook è effettivamente sparito, anche se solo momentaneamente.
- Sul sito saharareporters.com viene piubblicata una notizia alquanto singolare:
DOMINIO DI FACEBOOK “RUBATO” DURANTE L’ARRESTO GLOBALE
I servizi di Facebook che vanno da Whatsapp, Instagram e Facebook stesso sono stati chiusi a seguito di un tentativo di dirottare il nome di dominio dell’azienda. È stata ampiamente segnalata l’impossibilità di accedere ai servizi da lunedì pomeriggio dopo che un hacker non ancora identificato ha violato il DNS A; un file di indirizzi che contiene un indirizzo IP del nome di dominio e record AAA per Facebook, Instagram e Whatsapp. In precedenza la società aveva twittato su Whatsapp, dicendo: “Siamo consapevoli che alcune persone stanno riscontrando problemi con WhatsApp in questo momento. Stiamo lavorando per riportare le cose alla normalità e invieremo un aggiornamento qui il prima possibile”.
Il dominio principale della società Facebook, Facebook.com, è ora disponibile per l’acquisto. I dettagli dell’hack devono ancora essere svelati. A seguito dell’interruzione globale di alcune piattaforme di social media, WhatsApp ha affermato che attualmente sta lavorando per tornare indietro. Questa non è la prima volta che quest’anno le app di social network subiscono un’interruzione. Ad aprile e giugno di quest’anno, tutti i siti di social network sono stati bloccati a causa di un “problema di configurazione della rete”, uno sviluppo che ha interessato i loro utenti in tutto il mondo. Gli utenti non sono stati in grado di inviare messaggi, ricevere messaggi su Whatsapp, poiché tutti i messaggi e le chat sono stati lasciati non consegnati.
- La notizia del blackout arriva anche su Fox News ed altre emittenti TV americane.
- Per concludere, sempre il New York Times dichiara che Facebook ha inviato un team a uno dei suoi data center della California per provare a ripristinare manualmente i suoi server.
Tutto è di nuovo online
Dopo circa 6 ore di blackout, nonostante DownDetector continui a segnalare tutto in rosso, Facebook, Instagram e WhatsApp hanno “finalmente” ripreso a funzionare. Il gestore delle pagine (Facebook Business), che prima era accessibile direttamente dal sito ufficiale Facebook, adesso ha una pagina propria, molto più simile alla versione mobile per Android e iOS. Adesso per accedere dovrai visitare il sito business.facebook.com/.
Quindi…? 🤔
Se tutto è tornato alla normalità, a quale delle tante voci circolate in rete in queste 6 ore dovremmo credere? Facebook ha avuto un problema ai server? E se si, come mai sono andati offline tanti altri servizi? Quello che è successo è opera di hacker professionisti? Perché lo fanno? Vogliono distruggere Big Tech o solo dimostrare al mondo cosa potrebbe comportare una pandemia informatica? Abbiamo dunque assistito ad un anteprima del famoso Cyber Polygon?
Difficile stabilire ora quale sia la vera causa e forse non lo sapremo mai. Quello che però credo fortemente è che questo di certo, questo non sarà l’ultimo blackout globale. Prepariamoci dunque ad una nuova ondata pandemica informatica, come se quella del Covid-19 non fosse abbastanza.
L’Evento 201 dell’ottobre 2019 ha simulato una pandemia virale e sappiamo tutti come sia andata a finire. Quest’anno, per l’estattezza il 9 luglio, hanno simulato una pandemia informatica. Chi ha orecchie per intendere, intenda…
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