Giornali statunitensi fanno causa a OpenAI per violazione del copyright e diffusione di “fake news”
Otto importanti testate giornalistiche americane, tra cui il New York Daily News, il Chicago Tribune e il Denver Post, hanno intentato una causa legale contro OpenAI e Microsoft per violazione del copyright e danni alla loro reputazione.
Secondo la denuncia depositata presso un tribunale federale di New York, le aziende avrebbero utilizzato senza autorizzazione i contenuti protetti di questi giornali per addestrare i modelli di intelligenza artificiale come ChatGPT. Ciò avrebbe permesso a questi strumenti di riprodurre ampi estratti degli articoli, aggirando i paywall dei siti web dei giornali e incidendo direttamente sui loro ricavi.
Ma il problema non si limita solo alla presunta violazione del copyright. I giornali accusano anche OpenAI e Microsoft di danneggiare la loro credibilità, poiché ChatGPT sarebbe soggetto a “allucinazioni” che attribuiscono falsamente ai loro organi di stampa contenuti imprecisi o “fake news“.
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Ad esempio, viene citato il caso di affermazioni infondate sulla presunta capacità dei disinfettanti di curare il Covid-19, nonostante i giornali si fossero limitati a riportare tali dichiarazioni senza avvallarne il contenuto.
Queste “allucinazioni” che collegano i giornali a notizie false starebbero così diluendo e pregiudicando la reputazione delle testate, oltre al danno economico dovuto all’utilizzo non autorizzato dei loro articoli.
I giornali non sono contrari all’intelligenza artificiale in sé, ma ritengono che OpenAI e Microsoft debbano ottenere il loro consenso e pagare un giusto compenso per l’utilizzo dei contenuti protetti dal copyright. Chiedono quindi un risarcimento per i danni subiti.
Questa battaglia legale rappresenta un nuovo fronte nell’emergente conflitto tra il mondo dell’informazione e l’ascesa dell’AI generativa, che solleva importanti questioni sulla proprietà intellettuale e l’impatto di queste tecnologie sui modelli di business tradizionali del giornalismo.
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