Google ora ti suggerisce le parole “politicamente corrette”
Il motore di ricerca lancia la funzione “linguaggio inclusivo” per ridurre le parole politicamente scorrette.
Google ha lanciato una funzione di “linguaggio inclusivo” progettata per evitare l’uso di parole politicamente scorrette.
Gli utenti che digitano alcune parole che Big G ritiene “scorrette”, avranno un suggerimento che invita a cambiare la parola con quella suggerita. Gli esempi per il momento riguardano per lo più parole in inglese ma il politicamente corretto arriverà anche in Italia.
Termini specifici di genere come “poliziotti” o “casalinga” dovrebbero anche essere sostituiti da “ufficiali di polizia” e “coniuge casalingo”, secondo il nuovo programma in stile Google Documenti. Ora viene distribuito a quelli che l’azienda chiama utenti di livello aziendale.
Molti sistemi di documenti informatici utilizzano metodi per correggere l’ortografia e la grammatica.
Ma spingere gli utenti verso il linguaggio “sveglio” è visto dai critici come un passo troppo avanti. Anche i test sul sistema hanno generato gravi difetti.
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Un’intervista trascritta con l’ex leader del Klu Klux Klan David Duke, in cui usa insulti razzisti offensivi e parla di cacciare i neri, non ha suscitato alcun avvertimento.
Ma ha suggerito che il discorso inaugurale del presidente John F Kennedy dovrebbe dire “per tutto il genere umano” invece di “per tutta l’umanità”.
Silkie Carlo, del gruppo elettorale Big Brother Watch, ha dichiarato al Sunday Telegraph: “Le nuove parole di avvertimento di Google non sono di aiuto, sono profondamente invadenti. “Questo discorso di polizia è profondamente goffo, inquietante e sbagliato, spesso rafforza i pregiudizi”.
Sam Bowman, della rivista online Works in Progress, ha dichiarato: “Sembra piuttosto invadente e aggiunge un’inclinazione politico/culturale indesiderata a quello che preferirei fosse un prodotto neutrale [come] utente”.
Un portavoce di Google ha dichiarato: “La nostra tecnologia è in continuo miglioramento e non [abbiamo] ancora una soluzione per identificare e mitigare tutte le associazioni di parole e i pregiudizi indesiderati”.
Capito l’andazzo?
Big Tech ha fatto in modo che quando cerchi qualcosa su internet, sia Google a decidere cosa puoi o non puoi trovare. Questo vale non solo nella ricerca in generale ma anche per quanto riguarda i video di YouTube (che fa sempre parte del circuito Google).
Ora, come se non bastasse, ti dice anche cosa dovresti o non dovresti cercare. Bah…
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