L’AGCOM ammette l’errore nel blocco di Cloudflare, ma accusa i pirati di usare tattiche subdole
Dopo quasi un mese, l’Autorità italiana per le telecomunicazioni (AGCOM) ha finalmente riconosciuto che Cloudflare è stato bloccato ingiustamente dal suo sistema antipirateria Piracy Shield. Tuttavia, l’AGCOM non ha offerto scuse ai giornalisti accusati di aver riportato “notizie false” o a Cloudflare per aver interrotto la sua attività.
Nel frattempo, Cloudflare incoraggerà i clienti colpiti dall’errore a presentare reclami ufficiali all’AGCOM per sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni collaterali del blocco della proprietà intellettuale.
Prestazioni di Piracy Shield
A due mesi dal suo lancio, Piracy Shield ha bloccato 3.127 nomi di dominio e 2.176 indirizzi IP, principalmente per proteggere gli eventi sportivi in diretta. Tuttavia, la vera misura del successo è la crescita degli abbonamenti ai servizi di streaming legali, dati che non sono stati divulgati dall’AGCOM.
L’errore di Cloudflare
A metà febbraio, un indirizzo IP di Cloudflare è stato bloccato per errore a causa di un problema operativo. L’AGCOM inizialmente ha negato l’errore, ma in seguito ha ammesso che si è verificato un problema con la discriminazione tra contenuti legali e illegali su piattaforme condivise.
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Accuse di overblocking
L’AGCOM ha accusato i pirati di utilizzare Content Delivery Network (CDN) per nascondere contenuti illegali insieme a contenuti legittimi, rendendo difficile il blocco degli indirizzi IP condivisi. Tuttavia, Cloudflare ha avvertito che l’AGCOM ha bloccato Cloudflare nonostante gli avvertimenti sui potenziali danni collaterali.
Possibile scontro con Cloudflare e Google
L’AGCOM ha criticato Cloudflare per il suo ruolo nella violazione del copyright e ha affermato che Google non ha collaborato pienamente con Piracy Shield. Cloudflare ha incoraggiato i clienti a presentare reclami all’AGCOM, mentre Google sembra riluttante ad accreditarsi sulla piattaforma.
Implicazioni
Il blocco errato di Cloudflare ha evidenziato i rischi dell’overblocking e la necessità di un equilibrio tra la protezione della proprietà intellettuale e la libertà di Internet. La risposta dell’AGCOM ai reclami dei clienti di Cloudflare sarà indicativa della sua volontà di affrontare queste preoccupazioni.
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