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L’Alta Corte Regionale di Dresda impone una multa di € 100.000 a YouTube

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Alla fine di gennaio, YouTube ha eliminato il video di un utente facendo riferimento alla sua “Politica sulla disinformazione medica su COVID-19”. Sbagliato, come ha poi deciso un tribunale. Invece di rimettere immediatamente online il video, YouTube ha impiegato diverse settimane.

L’Alta Corte Regionale (OLG) di Dresda ha inflitto una multa di 100.000 euro alla piattaforma video YouTube perché da settimane non metteva online un video precedentemente cancellato ingiustamente.

Nella decisione del 5 luglio, alla quale WELT AM SONNTAG è presente, l’OLG parla di una violazione intenzionale e grave. Il 20 aprile, il tribunale ha deciso con un’ingiunzione preliminare che YouTube doveva rimettere immediatamente online il video sulle proteste per la corona in Svizzera. La piattaforma non ha rispettato questo fino al 14 maggio 2020.

L’avvocato Joachim Steinhöfel, che rappresenta l’operatore del conto, considera la decisione del tribunale una linea guida per la libertà di espressione su Internet. “Con la multa storicamente elevata, l’Alta Corte Regionale chiarisce che le decisioni del tribunale devono essere osservate senza restrizioni, indipendentemente dal fatto che YouTube ritenga o meno una violazione delle sue linee guida”, ha affermato Steinhöfel.

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Per YouTube, il caso non sembra essere ancora chiuso. Un portavoce ha dichiarato a WELT AM SONNTAG: “Abbiamo la responsabilità di connettere i nostri utenti con informazioni affidabili e di combattere la disinformazione durante il Covid-19. Questa è una decisione caso per caso che rispettiamo e che esamineremo di conseguenza”.

YouTube aveva cancellato il suddetto video alla fine di gennaio con riferimento alla sua “Politica sulla disinformazione medica su COVID-19”. Tuttavia, la corte ha respinto questo. Tra l’altro, è giunta alla conclusione che le linee guida modificate non erano state effettivamente incorporate nel contratto con l’operatore del conto. Per questo è necessario un contratto di modifica. La semplice indicazione che potrebbero esserci cambiamenti in futuro non è sufficiente.

Il mio parere

Big Tech è sempre stata soggetta a multe salate che tuttavia per nulla intaccano le proprie finanze e di certo non le porteranno alla bancarotta. Facebook, Google, Amazon, YouTube e via dicendo, sono colossi dal patrimonio inestimabile e una condanna in tribunale di certo non potrà creare gravi danni economici né drastici cambiementi strutturali. Quello che voglio dire è che questa maxi multa decretata dall’Alta Corte Regionale di Dresda, non avrà nessuna ripercussione sulla piattaforma YouTube. Big Tech è intoccabile… almeno per ora.

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