Legge anti-pezzotto: ecco come verranno smascherati i pirati

Da quando Agcom ha annunciato l’introduzione di multe per gli utenti che utilizzano l’IPTV e pezzotto, dopo l’implementazione del sistema Piracy Shield che ha già portato al blocco di numerosi siti web che trasmettono illegalmente partite di calcio, sono trascorsi solo pochi giorni. Oggi, sono emersi ulteriori dettagli sulle modalità di questo processo.

Subito dopo l’annuncio del commissario Agcom, Massimiliano Capitanio, molti utenti sui social hanno scherzato su come l’Autorità sarebbe riuscita a individuare gli utenti. Tuttavia, sembra che ciò sarà possibile grazie a un accordo siglato tra la Guardia di Finanza e la Procura di Roma, che è stato reso noto solo di recente.

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Come è noto, le Fiamme Gialle hanno la capacità di rintracciare coloro che utilizzano il pezzotto attraverso i pagamenti digitali effettuati per ottenere le liste che, a un costo di pochi euro al mese, consentono l’accesso a migliaia di canali e contenuti a pagamento. Il processo che porta alle multe è stato accelerato proprio grazie all’accordo con la Procura di Roma, come previsto dalla legge anti-pirateria in vigore dall’agosto scorso.

Questo accordo permetterà alla Guardia di Finanza di incrociare i dati e avviare indagini nei confronti degli indirizzi IP che hanno accesso a tali servizi senza richiedere l’intervento della Procura. L’accordo è fondamentale perché in precedenza era necessaria l’approvazione da parte dell’autorità giudiziaria, il cui processo richiedeva molto tempo e rendeva difficile l’identificazione dei responsabili, i quali spesso si spostavano su altri siti e indirizzi nel frattempo.

Le multe, che saranno notificate a breve, possono raggiungere una cifra massima di 5.000 euro.

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