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L’Impatto nascosto del Wi-Fi sulla salute e sulla mente

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Nel mondo interconnesso di oggi, l’accesso wireless a Internet è diventato una costante, presente in quasi ogni bar, ufficio e abitazione. Tuttavia, i segnali Wi-Fi portano con sé più di semplici vantaggi; le radiazioni a radiofrequenza (RF) emesse da questi dispositivi possono influenzare le cellule e alterare le onde cerebrali. Tra le preoccupazioni emergenti, le onde a frequenza estremamente bassa (ELF) destano particolare attenzione per il loro potenziale di interferire con l’attività cerebrale, inducendo stati mentali suggestivi senza che l’individuo ne sia consapevole.

Keith Cutter, un noto critico della tecnologia wireless, ha dedicato anni a esplorare i lati oscuri delle radiazioni Wi-Fi. Secondo Cutter, gli effetti del Wi-Fi non si limitano all’esposizione diretta, ma si estendono a conseguenze più sottili e inquietanti, come l’induzione delle onde cerebrali, l’interruzione cognitiva e quello che definisce “effetto memoria Wi-Fi” sui tessuti corporei.

Campi elettromagnetici e onde cerebrali

Il funzionamento del Wi-Fi si basa sull’uso di campi elettromagnetici a radiofrequenza, che trasmettono dati attraverso radiazioni RF modulate. Sebbene la tecnologia possa sembrare innocua, Cutter avverte che l’esposizione cumulativa nel tempo potrebbe avere effetti dannosi. In particolare, evidenzia il ruolo delle onde ELF, che oscillano tra 3 e 30 Hz e si sovrappongono alle frequenze naturali del cervello umano.

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Le onde cerebrali si suddividono in diverse bande di frequenza, ognuna delle quali è associata a specifici stati di coscienza:

  • Onde Delta (0,5-4 Hz): associate al sonno profondo e alla guarigione.
  • Onde Theta (4-8 Hz): collegate a stati di rilassamento profondo e creatività.
  • Onde Alfa (8-12 Hz): presenti durante momenti di calma e meditazione.
  • Onde Beta (13-30 Hz): correlate al pensiero attivo e alla concentrazione.
  • Onde Gamma (30-44 Hz): coinvolte nelle funzioni cognitive superiori.

Cutter esprime particolare preoccupazione per gli impulsi ELF a 10 Hz emessi dai beacon Wi-Fi, che inviano segnali costanti per mantenere la connessione dei dispositivi. Ritiene che questa frequenza possa avere un impatto significativo sull’attività cerebrale, inducendo un fenomeno noto come entrainment delle onde cerebrali.

Suggestione e vulnerabilità mentale

L’entrainment delle onde cerebrali si verifica quando il cervello si sincronizza con un segnale esterno costante. Esposto a stimoli a 10 Hz, il cervello può entrare in uno stato simile alle onde alfa, caratterizzato da una ridotta attività corticale e una maggiore suggestibilità. Cutter avverte che l’esposizione prolungata a questi segnali può predisporre le persone a influenze esterne, come messaggi pubblicitari o tecniche di manipolazione mentale.

“Stiamo parlando di una potenziale forma di controllo mentale”, avverte Cutter, sottolineando che questa manipolazione potrebbe rendere gli individui più suscettibili a credenze e pensieri indotti dall’esterno, in contrasto con il loro pensiero critico e la loro intuizione.

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Effetti fisici e “memoria” delle radiazioni

Cutter solleva anche preoccupazioni riguardo a un potenziale “effetto memoria” delle radiazioni Wi-Fi sui tessuti corporei. Questo fenomeno si riferisce alla capacità delle frequenze elettromagnetiche di essere assorbite e trattenute dal corpo, il che potrebbe portare a cambiamenti fisici o a condizioni di salute a lungo termine. Paragona questa situazione alla “memoria del trauma”, dove eventi traumatici passati continuano a influenzare il corpo anche dopo la loro conclusione.

Secondo Cutter, il corpo potrebbe immagazzinare le radiazioni emesse dal Wi-Fi, contribuendo a sintomi come affaticamento, mal di testa e altre problematiche associate alla sensibilità elettromagnetica.

Conclusione

Il Wi-Fi, lungi dall’essere una semplice comodità tecnologica, rappresenta una potenziale minaccia per la salute e il benessere degli individui. Con la sua diffusione sempre crescente nella vita quotidiana, le implicazioni delle radiazioni a radiofrequenza potrebbero costituire un’“epidemia nascosta”, capace di compromettere il benessere mentale e fisico delle persone, rendendole più vulnerabili a suggerimenti e manipolazioni esterne. È fondamentale essere consapevoli di questi rischi e considerare l’impatto a lungo termine dell’uso della tecnologia wireless nella nostra vita quotidiana.

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