Medicina e 3D: nasce il materiale che crea tessuti umani personalizzati

Dalla Russia arriva una svolta che potrebbe cambiare radicalmente il futuro della medicina rigenerativa. Un team di ricercatori dell’Università Statale Lobachevsky di Nižnij Novgorod ha messo a punto un materiale composito innovativo per la stampa 3D di tessuti biologici. Non si tratta di un semplice esperimento da laboratorio, ma di un passo concreto verso la produzione di pelle, ossa, vasi sanguigni e persino strutture complesse come tessuto polmonare, direttamente da una stampante.
Alla base di questo “bio-ink” del futuro c’è una combinazione sorprendente: chitosano naturale, ricavato dai gusci dei crostacei, e policaprolattone, un polimero sintetico già usato in campo medico.
Quando la natura incontra l’ingegneria
La vera sfida è stata unire due materiali tanto diversi: da un lato il chitosano, noto per le sue proprietà antibatteriche, biocompatibilità e resistenza; dall’altro, il policaprolattone, che fornisce elasticità, lavorabilità e termoplasticità, ovvero la capacità di modellarsi con il calore, indispensabile per la stampa 3D.
I ricercatori hanno utilizzato un solvente chiamato dimetilsolfossido, combinato con un trattamento a ultrasuoni, per ottenere una miscela omogenea e stabile, pronta per essere usata nei più avanzati dispositivi di bioprinting.

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Il nuovo composto non solo supera le performance dei materiali attualmente in uso, ma risolve anche problemi importanti. Il policaprolattone da solo, infatti, può provocare infiammazioni e trombosi a causa dell’acido che rilascia durante la degradazione. Il chitosano, con le sue proprietà neutralizzanti, elimina questi rischi, rendendo il materiale molto più sicuro per l’organismo.
Ma c’è di più: modificando le proporzioni tra i due componenti, il materiale può essere adattato a un’enorme varietà di applicazioni. Dalle medicazioni intelligenti a impianti ossei personalizzati, fino a protesi biologiche complesse, questo super-materiale promette di rivoluzionare il settore medico.
Il futuro? Una bobina di tessuto stampabile
Gli scienziati sono già al lavoro per sviluppare un filamento compatibile con le stampanti 3D medicali, aprendo le porte a una produzione sempre più su misura e accessibile. L’obiettivo è chiaro: portare la medicina rigenerativa fuori dai laboratori e dentro le sale operatorie, con materiali intelligenti, sicuri e stampabili su richiesta.
Se oggi la stampa 3D può creare oggetti, domani potrebbe creare organi. E a giudicare da questo nuovo materiale, il futuro potrebbe essere molto più vicino di quanto immaginiamo.
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