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Microsoft annuncia un blackout AI: la domanda esplode, i data center non reggono

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Microsoft ha lanciato un campanello d’allarme: già da giugno, gli utenti dei suoi servizi basati sull’intelligenza artificiale potrebbero affrontare interruzioni e rallentamenti. Il motivo? La domanda di AI sta crescendo così velocemente che nemmeno un colosso come Microsoft riesce a tenere il passo con l’espansione delle sue infrastrutture.

A confermare la notizia è stata Amy Hood, vicepresidente esecutivo e CFO dell’azienda, durante una conference call sui risultati del terzo trimestre dell’anno fiscale 2025. Hood ha spiegato che l’azienda sperava di riuscire a bilanciare domanda e capacità entro fine anno, ma l’ultimo trimestre ha cambiato tutto: “Ci sarà una certa carenza”, ha ammesso.

Il boom dell’AI fa saltare i piani

Mentre Microsoft continua a investire miliardi nei data center – ben 80 miliardi di dollari solo nel 2025, metà dei quali destinati agli USA – si fa sentire il peso delle decisioni prese anni fa. Costruire nuovi centri dati non è una questione di mesi: ci vogliono anni per passare dal terreno alla messa in funzione. Intanto, la fame di AI da parte del mercato non aspetta.

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Non è un caso che Microsoft abbia recentemente annullato numerosi contratti di locazione per nuovi data center, per una capacità totale pari a centinaia di megawatt (equivalenti a due grandi strutture). Ufficialmente, questi annullamenti non sarebbero direttamente collegati alla carenza attuale, ma il tempismo ha sollevato più di qualche sospetto.

Nadella rassicura: si cresce ovunque, ma non basta

Satya Nadella ha aperto la conference call con una nota di ottimismo: l’apertura di data center in 10 nuovi Paesi e su quattro continenti dimostra che Microsoft non intende fermarsi. Tuttavia, l’espansione non riesce ancora a tenere il passo con la domanda esplosiva di strumenti e piattaforme AI, tra Copilot, Azure e altre soluzioni sempre più integrate nella vita quotidiana e nel lavoro.

Il rischio per gli utenti? Interruzioni nei servizi AI, proprio quando diventano indispensabili

Per chi utilizza l’intelligenza artificiale in ambito aziendale, creativo o produttivo, l’ipotesi di un blackout o di rallentamenti nei servizi non è da prendere alla leggera. E se anche Microsoft – tra i leader mondiali in infrastrutture cloud – fatica a sostenere la corsa all’AI, la vera domanda è: quanto è davvero sostenibile l’espansione tecnologica che stiamo vivendo?

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