Non buttare mai lo scontrino del bancomat: stai regalando i tuoi dati ai truffatori

Quante volte l’hai fatto senza pensarci? Prelevi al bancomat, ritiri lo scontrino… e lo butti nel cestino lì accanto. Un gesto rapido, automatico, che però può trasformarsi in un pericolo serio per la tua sicurezza.
Il rischio nascosto dietro un gesto quotidiano
La Guardia Civil spagnola ha lanciato un chiaro avvertimento: gettare documenti che contengono dati sensibili, come le ricevute bancarie, facilita il lavoro dei criminali informatici. E no, non è fantascienza: è una minaccia reale, alimentata da tecniche come il cosiddetto dumpster diving, ovvero la “raccolta nei rifiuti”.
Cosa può contenere una semplice ricevuta?
Più di quanto pensi. Anche se non mostra tutti i dati del tuo conto, una ricevuta bancaria può includere:
- Parti del numero di carta,
- importi esatti,
- data e ora della transazione,
- luogo,
- e talvolta anche il tuo nome.
Questi frammenti, combinati con altre informazioni raccolte altrove (come etichette di spedizione o vecchie bollette), bastano a ricostruire un profilo abbastanza preciso per avviare truffe, clonazioni di carte o perfino richieste di credito a tuo nome.
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Perché i criminali frugano nella spazzatura?
Perché è il modo più semplice per ottenere dati senza bisogno di hackerare nulla. Il dumpster diving è una tecnica ancora molto diffusa: i truffatori cercano tra i rifiuti ricevute, contratti, comunicazioni ufficiali, etichette con indirizzi… tutto ciò che può contenere anche solo un pezzo del puzzle.
Con queste informazioni possono:
- Accedere ai conti bancari,
- fare trasferimenti non autorizzati,
- o persino presentare richieste di prestito con documenti falsificati.
Cosa puoi fare per proteggerti?
La regola è semplice: non buttare mai via nulla senza prima distruggerlo.
- Usa un distruggidocumenti per le carte.
- Per etichette e lettere, cancella i dati con gel alcolico o taglia la parte sensibile.
- Controlla con attenzione i rifiuti prima di gettarli, non solo la carta ma anche buste, scatole e qualsiasi imballaggio con riferimenti personali.
Attenzione anche ai dispositivi elettronici
Non solo carta: anche vecchie chiavette USB, hard disk e schede SD possono contenere dati personali.
Prima di sbarazzartene, assicurati di:
- Cancellare i file con software certificati,
- Oppure distruggere fisicamente il dispositivo.
Ignorare questi passaggi può trasformare un oggetto dimenticato in una miniera d’oro per i cybercriminali.
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