Pavel Durov senza freni contro Apple e Google
La mente pensante della piattaforma Telegram si scaglia ancora una volta contro i colossi Google ed Apple. Come al solito, non è mai banale.
Il mio idolo Pavel Durov, creatore di Telegram, la piattaforma di messaggistica istantanea più potente, sicura e versatile che esista al mondo, ha appena pubblicato un post davvero encomiabile. Anche questa volta, il russo non teme di dire quello che pensa riguardo all’uso che le aziende Big Tech, in questo caso Google ed Apple, fanno dei nostri dati personali. Leggete con attenzioni perché come al solito, ne vale la pena.
Buona lettura:
Generalmente riteniamo che il mondo stia diventando un posto migliore ogni anno. Ma quando si tratta di libertà individuali, è vero il contrario. La maggior parte degli studi dimostrano che l’umanità è ora meno libera di diversi anni fa.
20 anni fa avevamo Internet decentralizzato e un sistema bancario relativamente illimitato. Oggi, Apple e Google censurano le informazioni e le app sui nostri telefoni mentre Visa e Mastercard limitano i beni e i servizi per cui possiamo pagare. Ogni anno diamo più potere e controllo sulle nostre vite a una manciata di dirigenti aziendali inspiegabili che non abbiamo eletto.
La maggior parte di noi porta volentieri dispositivi di tracciamento – i nostri telefoni – e consente alle aziende di utilizzare i nostri dati privati per indirizzarci con contenuti che ci distraggono con intrattenimento di bassa qualità. A differenza di 20 anni fa, ora siamo circondati da telecamere di sorveglianza, che in paesi come la Cina usano l’IA per assicurarsi che nessuno possa nascondersi.
In 2017, la Cina ha superato gli Stati Uniti come la più grande economia del mondo per potere d’acquisto, mostrando al mondo che le libertà individuali non sono richieste per lo sviluppo economico. Guardando al successo della Cina, più paesi diventano autoritari, frenando i diritti umani essenziali come la libertà di parola, movimento e assemblea.
Chi ha intenzione di risolvere il problema?
Le menti più attive e creative della nostra generazione sono troppo impegnate a giocare nella sandbox in rapida contrazione chiamata “free enterprise” o a produrre contenuti digitali per mantenere tutti gli altri incollati ai loro dispositivi più a lungo. Il resto sembra essere troppo distratto dall’abbondanza di intrattenimento digitale a basso costo per valutare criticamente la tendenza e agire.
Guardando questo, mi chiedo quale sarà l’eredità della nostra generazione. Passeremo alla storia come coloro che lasciano che le società libere si trasformino in incubi distopici? O saremo ricordati come coloro che hanno difeso le libertà che le generazioni precedenti hanno combattuto così duramente per vincere?
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