Scienziati: internet satellitare danneggia l’ambiente

Recenti ricerche svolte da squadre di studiosi provenienti dagli Stati Uniti e dal Regno Unito hanno rivelato un dato allarmante riguardante le costellazioni satellitari: l’impronta di carbonio di tali sistemi è risultata essere 14-21 volte superiore alle emissioni dei canali Internet terrestri per abbonato. Non solo, gli esperti hanno anche previsto un aumento di tale impatto inquinante di ulteriori 10 volte nei prossimi 5 anni.

Focalizzandoci sulle analisi condotte sulle principali costellazioni, è emerso che, considerando un periodo di 5 anni, le emissioni equivalenti di anidride carbonica per abbonato ammontano a circa 0,70 ± 0,34 tonnellate per Amazon Kuiper, 1,41 ± 0,71 tonnellate per OneWeb e 0,47 ± 0,15 tonnellate per Starlink. Tuttavia, in uno scenario di emissioni più elevate, tali valori aumentano rispettivamente a 3,02 tonnellate, 1,7 tonnellate e 0,7 tonnellate. Sebbene Starlink presenti una minore quantità di emissioni di CO2, ciò è compensato dal suo maggior numero di satelliti, che ammonta a 4.425 rispetto ai 3.236 di Amazon e ai 648 di OneWeb.

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Considerando anche l’impatto potenziale di ulteriori fattori, come la fuliggine, l’ossido di alluminio e le emissioni di vapore acqueo derivanti dai lanci dei razzi, gli studiosi hanno calcolato che l’impronta di carbonio per abbonato potrebbe già aumentare in modo significativo rispetto alle alternative terrestri, raggiungendo un fattore compreso tra 31 e 91.

Questi risultati mettono in luce l’importanza di affrontare l’impatto ambientale delle costellazioni satellitari e di considerare soluzioni sostenibili per mitigare le loro emissioni di gas serra. Misure come l’adozione di tecnologie più efficienti dal punto di vista energetico e l’utilizzo di carburanti meno inquinanti potrebbero contribuire a ridurre l’impatto ambientale di queste reti e garantire uno sviluppo sostenibile nello spazio.

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