Spotify contro i pirati: chiuso il tool che scaricava canzoni gratis

Da ribelle a paladino del copyright: Spotify ha fatto molta strada da quando, 16 anni fa, strizzava l’occhio ai pirati musicali per far crescere la sua piattaforma. Oggi, invece, combatte duramente contro chi prova ad aggirare le sue protezioni.
Questa settimana, il colosso dello streaming ha fatto chiudere SpotifyDL, un’estensione per browser che permetteva di scaricare canzoni, playlist e album direttamente dai server Spotify, aggirando la crittografia. Dopo una notifica DMCA inviata a GitHub, lo sviluppatore ha rimosso le funzioni principali, rendendo il tool praticamente inutile.

Il cambiamento è radicale. All’inizio, Spotify — all’epoca in beta — caricava brani piratati, e senza la “spinta” di The Pirate Bay, secondo alcuni dirigenti, non sarebbe mai esistito. Ma ora, con oltre 600 milioni di utenti e una capitalizzazione di 120 miliardi di dollari, la musica è cambiata.
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Spotify non combatte più contro la pirateria generica, ma punta dritto a fermare strumenti che sfruttano il suo servizio legale per distribuire contenuti senza permesso. Proprio come SpotifyDL, che bypassava il DRM “PlayPlay” per permettere il download di brani ad alta qualità, metadati inclusi.

Sebbene l’intero repository su GitHub non sia stato rimosso, lo sviluppatore cycyrild ha cancellato il cuore del progetto: il codice che violava la crittografia. Di fatto, l’estensione non funziona più.
Il caso SpotifyDL è solo l’ultimo segnale di un’industria che, una volta nata grazie alla cultura pirata, ora protegge ferocemente i suoi contenuti. Un’ironia che non passa inosservata.
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