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Strana idea: usare i malware per provare a debellare la pirateria

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La maggior parte delle persone sa che non dovrebbe fare streaming o scaricare contenuti piratati. Tuttavia, gli argomenti legali e morali spesso non sono sufficienti a dissuadere i potenziali pirati. Negli ultimi anni, le campagne anti-pirateria hanno iniziato a concentrarsi sui malware e altre minacce alla sicurezza. Nuove ricerche suggeriscono che questo può essere piuttosto efficace.

Queste campagne puntavano a evidenziare che la pirateria è illegale e immorale, sperando di cambiare le opinioni delle persone. “Non copiare quel floppy” e “Non ruberesti una macchina” sono esempi tipici di questi primi tentativi. Mentre queste campagne hanno catturato l’interesse di un vasto pubblico, principalmente per scopi di intrattenimento, hanno fatto poco per fermare la pirateria.

Negli ultimi anni, il tono delle campagne anti-pirateria è cambiato. Invece di concentrarsi sugli aspetti legali e sulle perdite finanziarie, ora si tende ad accentuare il fatto che i pirati stessi sono a rischio, associando la pirateria al ransomware, al furto delle carte di credito e ad altri mali. Solo nel mese scorso sono state lanciate due campagne di annunci di servizio pubblico, entrambe incentrate sulle minacce alla sicurezza. Oltre ai detentori dei diritti, queste campagne coinvolgono i procuratori generali degli Stati e il Centro IPR del governo degli Stati Uniti, che aggiungono peso supplementare al messaggio.

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Gruppi anti-pirateria devono avere una buona ragione per concentrarsi sugli aspetti della sicurezza invece del diritto d’autore. Forse la prima opzione è più efficace? Un nuovo studio intitolato L’igiene cibernetica può essere un rimedio alla violazione dell’IPTV?suggerisce che potrebbe essere proprio così.

Con questo studio, ricercatori dell’Università di Oxford, della Bournemouth University e dell’Hamad bin Khalifa University hanno studiato come fattori psicologici, tra cui la propensione al rischio e i comportamenti di sicurezza, influenzano la tendenza delle persone ad utilizzare servizi IPTV piratati. In altre parole, cosa determina se le persone sono più inclini ad utilizzare servizi di pirateria “rischiosi”?

Dopo aver compilato diversi questionari, i partecipanti con base nel Regno Unito sono stati presentati ad un mockup di un servizio IPTV. Sono state create diverse versioni del mockup, che spaziavano da un’interfaccia pulita a quelle con popup, spyware o ransomware. Per ogni versione, i partecipanti dovevano valutare il livello di rischio percepito e la loro propensione al rischio.

I punteggi risultanti hanno permesso ai ricercatori di vedere quanto rischio le persone sono disposte a correre, con l’assunzione che i servizi di streaming “pirata” non autorizzati abbiano generalmente più segni di rischio.

Pirati dipendenti da Internet con personalità psicopatiche

I ricercatori hanno ipotizzato che le persone che ottengono punteggi più alti in termini di dipendenza da Internet tendono ad essere meno riluttanti a utilizzare servizi di pirateria rischiosi. Lo stesso dovrebbe valere per le persone con personalità oscure, che combinano i tratti di narcisismo, psicopatia e machiavellismo.

I risultati dello studio hanno confermato queste previsioni, mostrando che le persone che ottengono punteggi più alti in termini di dipendenza da Internet e tratti di personalità oscura sono più propense a vedere le piattaforme di streaming rischiose come meno problematiche.

Vasilis Katos, professore di Informatica presso la Bournemouth University, ha informato TorrentFreak che questa è una notizia sia buona che cattiva per i sostenitori dell’anti-pirateria. I tratti di personalità oscura sono relativamente fissati e difficili da modificare, ma riconoscere che le minacce di malware possono essere un efficace deterrente contro la pirateria potrebbe offrire nuove strategie per contrastare questo fenomeno.

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Secondo lo studio, le persone tendono ad essere più inclini ad utilizzare servizi di pirateria “rischiosi” se sono dipendenti da Internet e presentano tratti di personalità oscura come narcisismo, psicopatia e machiavellismo. Queste persone percepiscono le piattaforme di streaming rischiose come meno problematiche e quindi sono più propense a ignorare gli avvertimenti legali e morali contro la pirateria.

Questi risultati suggeriscono che le campagne anti-pirateria dovrebbero concentrarsi maggiormente sulla consapevolezza delle minacce di malware e sulla protezione della sicurezza personale. Informare le persone sui pericoli legati alla pirateria, come il rischio di ransomware e furto di dati personali, potrebbe essere più efficace nel dissuadere i potenziali pirati rispetto agli argomenti legali e morali tradizionali.

Tuttavia, è importante notare che la lotta contro la pirateria non può basarsi esclusivamente sulle minacce di malware. È necessario adottare un approccio olistico che comprenda anche interventi legali, educativi e tecnologici per contrastare efficacemente questo problema.

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