Pavel Durov: gli utenti non devono preoccuparsi degli annunci su Telegram
Pavel Durov, il leader di Telegram, la migliore app di messaggistica istantanea di sempre, pubblica un altro interessante post nel suo canale ufficiale ma questa volta non per farsi beffa dei rivali.
Nel suo nuovo post, Durov è intento a spiegare perché gli utenti non dovrebbero avere paura o esprimere riserbo per i futuri banner pubblicitari che presto vedremo comparire sull’app per Android ed iOS, per la versione web e sicuramente anche nella versione desktop per PC.
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Di seguito il post odierno di Pavel Durov:
Ho letto un articolo che avvertiva gli utenti di passare a Telegram da altre app, perché “Telegram introdurrà annunci”. Questo è fuorviante per almeno 3 motivi:
- Non ci saranno annunci nelle chat su Telegram. Gli utenti che si affidano a Telegram come app di messaggistica, non come social network,non vedranno mai gli annunci. Le chat private e le chat di gruppo sono e saranno sempre senza pubblicità. Come ho delineato a dicembre, gli annunci vengono considerati solo in grandi canali one-to-many (come questo), che non esistono in nessun’altra app di messaggistica. Quindi gli utenti che abbandonano le app più vecchie per Telegram non aumenteranno il numero di annunci nelle loro vite.
- I dati utente non verranno utilizzati per indirizzare gli annunci. Crediamo che raccogliere dati privati dagli utenti per indirizzare gli annunci nel modo in cui WhatsApp-Facebook fa è immorale. Ci piace l’approccio di servizi attenti alla privacy come DuckDuckGo: monetizzare i servizi senza raccogliere informazioni sugli utenti. Quindi, se introduciamo annunci in uno-a-molti-canali, saranno contestuali-in base all’argomento del canale, non mirati in base ai dati degli utenti.
- Stiamo fissando gli annunci che sono già qui. Nella maggior parte dei mercati, i creatori di contenuti su Telegram monetizzano già i loro contenuti vendendo post promozionali nei loro canali. Questo è un mercato caotico con più reti pubblicitarie di terze parti che spingono annunci intrusivi che creano un’esperienza utente negativa. Vogliamo risolvere questa situazione offrendo un’alternativa attenta alla privacy per i proprietari di canali.
Gli utenti saranno in grado di rinunciare agli annunci, ma penso che gli annunci attenti alla privacy siano un buon modo per i proprietari dei canali di monetizzare i loro sforzi, in alternativa alle donazioni o agli abbonamenti, che stiamo anche lavorando per offrire loro.
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Il nostro obiettivo finale è quello di stabilire una nuova classe di creatori di contenuti – uno che è finanziariamente sostenibile e libero di scegliere la strategia che è meglio per i loro abbonati. I social network tradizionali hanno sfruttato utenti ed editori per troppo tempo con un’eccessiva raccolta di dati e algoritmi manipolativi. È ora di cambiare questo.
In un precedente post, Pavel Durov aveva già affrontato il tema “pubblicità” asserendo che questa scelta fosse legata alle ingenti spese che lo staff deve affrontare per garantire agli utenti un servizio sempre al top. I costi dei server sono infatti esorbitanti e un’app performante e impeccabile come Telegram merita anche un ritorno economico al di là di ogni motivo. Dal mio personalissimo punto di vista, inserire qualche banner pubblicitario su Telegram è il minimo dato che stiamo parlando della migliore app di messaggistica istantanea di tutti i tempi!
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