Svelato l’effetto delle microplastiche sul corpo umano
Gli scienziati dell’Università di Rhode Island hanno valutato l’impatto della microplastica sulle funzioni cognitive dei mammiferi. La principale spazzatura del 21° secolo sopprime la proteina GFAP, causando prematuramente malattie neurodegenerative, tra cui l’Alzheimer e la depressione.
Il team ha esposto topi giovani e anziani a diversi livelli di microplastica nell’acqua potabile per tre settimane. Hanno scoperto che l’esposizione alla microplastica provoca cambiamenti comportamentali e cambiamenti nei marcatori immunitari nei tessuti epatici e cerebrali. I topi esaminati hanno mostrato movimenti e comportamenti anomali simili alla demenza umana. Va notato che gli effetti erano più evidenti negli animali più anziani.
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All’autopsia è emerso che le particelle di microplastica si erano accumulate in tutti gli organi, compreso il cervello. Ciò significa che le particelle sono riuscite a penetrare nella tessuto cerebrale, che è protetto dalla barriera emato-encefalica contro virus e batteri. In particolare, ciò ha influenzato il livello di proteina acida fibrillare gliale (GFAP) nel cervello, che supporta vari processi cellulari.
“La diminuzione del livello di GFAP è correlata alle prime fasi delle malattie neurodegenerative, compresi i modelli murini di Alzheimer e depressione. Siamo rimasti molto sorpresi nel vedere che la microplastica può causare alterazioni nella trasmissione dei segnali del GFAP”, ha detto il professor Ross, uno dei ricercatori.
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