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Global Digital Compact: l’ONU spinge per l’identità digitale

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L’ONU ha presentato il “Global Digital Compact“, un’iniziativa per promuovere l’accesso universale ai servizi digitali e per sostenere la crescita economica, la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale. Questa iniziativa è stata presentata dal Tecnico Specializzato del Segretario Generale dell’ONU per la Tecnologia, Fabrizio Hochschild.

Il “Global Digital Compact” si concentra su quattro aree principali: l’accesso ai servizi digitali, la connettività, la sicurezza e la collaborazione internazionale. L’obiettivo è di garantire che tutti abbiano accesso ai servizi digitali, come l’istruzione, la salute e l’occupazione, in modo equo e sostenibile e che siano protetti da minacce come la violazione della privacy e la cyber criminalità.

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Per raggiungere questi obiettivi, l’iniziativa prevede un partenariato tra governi, aziende, organizzazioni internazionali e la società civile. Il “Global Digital Compact” mira a promuovere la cooperazione tra questi attori per creare un ecosistema digitale globale sostenibile, sicuro e inclusivo.

In particolare, l’iniziativa prevede:

  • L’accesso universale ai servizi digitali: l’obiettivo è di garantire che tutti abbiano accesso ai servizi digitali, indipendentemente dalla loro posizione geografica o dal loro livello di reddito.
  • La connettività: l’obiettivo è di garantire che tutti abbiano accesso ad una connessione internet veloce e affidabile, che sia accessibile e conveniente per tutti.
  • La sicurezza: l’obiettivo è di garantire che tutti siano protetti da minacce come la violazione della privacy, la cyber criminalità e l’uso improprio dei dati.
  • La collaborazione internazionale: l’obiettivo è di promuovere la cooperazione tra governi, aziende, organizzazioni internazionali e la società civile per creare un ecosistema digitale globale sostenibile, sicuro e inclusivo.

In sintesi, il “Global Digital Compact” è un’iniziativa ambiziosa e necessaria per garantire che tutti abbiano accesso ai servizi digitali in modo equo e sostenibile, e che siano protetti da minacce come la violazione della privacy e la cyber criminalità. La collaborazione tra governi, aziende, organizzazioni internazionali e la società civile è essenziale per raggiungere questi obiettivi e creare un ecosistema digitale globale sostenibile, sicuro e inclusivo. L’ONU ha lanciato la sfida, adesso spetta a tutti noi accettarla e lavorare insieme per realizzarla.

Il mio parere

Questo non è altro che un modo per avvicinarci sempre di più ad accettare l’identità digitale, ovvero l’insieme di informazioni che identificano una persona su Internet. Queste informazioni possono includere il nome, l’indirizzo email, il numero di telefono, l’indirizzo IP, il profilo sui social network, i dati di pagamento e altre informazioni personali. In molti casi, l’identità digitale viene utilizzata per accedere a servizi online, come il banking online, le reti sociali, l’e-commerce e altri servizi.

Sebbene l’identità digitale possa offrire molti vantaggi, come la comodità e l’efficienza nell’accesso ai servizi online, ci sono anche alcuni svantaggi per la privacy che vanno considerati. In particolare, l’identità digitale può rendere più facile per le aziende e i governi raccogliere informazioni personali sui propri utenti e monitorare le loro attività online. Alcuni dei principali svantaggi dell’identità digitale per la privacy includono:

  1. Raccolta di dati personali: Per accedere ai servizi online, spesso è necessario fornire informazioni personali, come il nome, l’indirizzo email e il numero di telefono. Queste informazioni possono essere raccolte e utilizzate dalle aziende per scopi di marketing e di profilazione.
  2. Monitoraggio delle attività online: L’identità digitale può essere utilizzata per monitorare le attività online degli utenti, come le pagine visitate, le ricerche effettuate e gli acquisti effettuati. Queste informazioni possono essere utilizzate per creare profili degli utenti e per fornire pubblicità mirate.
  3. Possibilità di furto di identità: L’identità digitale può essere vulnerabile a frodi e truffe online, come il phishing e l’hacking. L’uso di password deboli o la condivisione di informazioni personali possono rendere più facile per i criminali ottenere accesso alle informazioni personali degli utenti.
  4. Esposizione a violazioni dei dati: Le aziende che raccolgono e utilizzano le informazioni personali degli utenti sono vulnerabili a violazioni dei dati, che possono compromettere la privacy degli utenti e esporli a rischi di furto di identità e di frodi.

E questo è niente…

L’identità digitale può divenire un’arma a doppio taglio in situazioni di “emergenza” come lo è stata nei due anni e mezzo di pandemia. Il Green Pass ci ha fatto capire come il digitale possa escludere i cittadini da alcuni luoghi e servizi ed è esattamente quello che potrà succedere in una futura emergenza. E ci sarà senz’altro!

Personalmente vedo l’identità digitale come una trappola ben congegnata per far sì che i cittadini non possano più opporsi al volere dei governi sempre più dittatoriali. Quanto ci vorrà per entrare di fatto nell’era del sistema di credito sociale?

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