La Russia blocca i siti pirata ma non risolve il problema

Nonostante la lotta continua contro lo streaming illegale, la richiesta del pubblico è aumentata. 

Secondo un rapporto di Roskomnadzor, nel 2021 quasi il doppio dei siti con contenuti pirata sono stati bloccati da una decisione del tribunale rispetto al 2020. Nonostante ciò, il volume di materiale illegale in terra russa è aumentato notevolmente.

La pandemia non ha solo aumentato gli introiti di Netflix, Amazon Prime Video e servizi affini ma con essi, è aumentato anche l’interesse per lo streaming illegale. 

Nel 2021 dunque, Roskomnadzor ha bloccato 59.000 siti e i loro “mirror” che distribuiscono contenuti pirata. Per fare un confronto, questa cifra era di 30.000 nel 2020. Il dipartimento attribuisce la crescita del blocco a un aumento della domanda degli utenti di contenuti digitali durante il passaggio al lavoro a distanza.

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Tuttavia, secondo WebKontrol, nel 2021 il volume dei contenuti pirata in Runet è aumentato del 24%. Inoltre, è raddoppiato il numero di collegamenti a contenuti illegali sui social network e altre risorse in cui i contenuti sono pubblicati dagli utenti. Group-IB rileva inoltre che nel 2021 in RuNet sono stati trovati circa 6 milioni di collegamenti a contenuti pirata, mentre nel 2020 ce n’erano quasi tre volte meno: 2,3 milioni. Inoltre, il numero di domini di risorse pirata è più che triplicato a circa 197.600.

Va notato che recentemente un gruppo di grandi detentori di diritti d’autore russi e società Internet hanno firmato una nuova versione del memorandum , che prevede la rimozione completa dei domini delle risorse pirata.

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