L’intelligenza artificiale sta prendendo il posto degli infermieri

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Le persone stanno progressivamente venendo sostituite da robot con intelligenza artificiale nell’assistenza sanitaria, dove ora sembra che quest’ultima stia persino soppiantando le decisioni degli infermieri negli ospedali.

Le decisioni di vita o di morte che da sempre sono state prese da persone reali negli ospedali stanno ora venendo prese da computer programmati con chissà cosa, riguardo a Dio solo sa cosa fare ai pazienti.

Una infermiera oncologica di nome Melissa Beebe, che si affida alle sue capacità osservative per aiutare i pazienti che necessitano di cure d’emergenza, ha parlato con il Wall Street Journal delle modifiche che sta vedendo nel modo in cui vengono amministrate le cure a causa dell’infiltrazione dell’AI.

“Lavoro con pazienti oncologici da 15 anni, quindi so riconoscere un paziente settico quando lo vedo”, ha detto Beebe riguardo a un’allerta che ha ricevuto di recente nell’unità di oncologia presso il Centro Medico UC Davis in California e che sapeva fosse sbagliata. “Sapevo che questo paziente non era settico”.

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L’allerta che Beebe ha ricevuto era stata creata dall’AI basata su un elevato conteggio dei globuli bianchi osservato in un determinato paziente, che era stato correlato a un’infezione settica. Ciò che il sistema AI non è riuscito a riconoscere è che il paziente in questione aveva anche la leucemia, che può causare conteggi simili di globuli bianchi.

“L’algoritmo, che si basava sull’intelligenza artificiale, attiva l’allarme quando rileva schemi che corrispondono a pazienti precedenti con sepsi”, ha riportato il Journal. “L’algoritmo non ha spiegato la sua decisione”.

Essere ammessi in un ospedale nell’era dell’AI è una ricetta per una morte precoce

Le regole dell’ospedale in cui lavora Beebe stabiliscono che lei e tutte le altre infermiere devono seguire determinati protocolli ogni volta che un paziente viene segnalato per sepsi, anche se la segnalazione è un errore basato su false ipotesi fatte dall’AI.

L’unico modo per annullare la decisione dell’AI è ottenere l’approvazione di un medico; tuttavia, se la decisione modificata si rivela sbagliata, le infermiere possono subire provvedimenti disciplinari. La minaccia di questo induce la maggior parte di loro a seguire semplicemente gli ordini, anche quando sanno che sono sbagliati.

“Quando un algoritmo dice: ‘Il tuo paziente sembra settico’, non posso sapere perché”, ha detto Beebe, rappresentante della California Nurses Association. “Devo solo farlo”.

“Non sto demonizzando la tecnologia”, ha aggiunto, sottolineando che, nel caso del paziente oncologico sopra citato, aveva ragione e l’AI aveva torto. “Ma provo un disagio morale quando so cosa fare e non posso farlo”.

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Sebbene ci siano argomenti a favore del fatto che l’AI possa forse, eventualmente fare alcune cose meglio di un essere umano, affidarsi ai sistemi AI per controllare la direzione della medicina e delle cure negli ospedali è un affare pericoloso.

Chi può garantire che le macchine AI non comincino improvvisamente a puntare su determinati pazienti per l’eliminazione anticipata se i loro nomi compaiono in un elenco “agitatore” creato dal governo, come una possibile conseguenza distopica? Cosa succede quando le macchine AI si sbagliano semplicemente e il personale dell’ospedale è troppo stanco, indifferente o addirittura apatico per cercare di annullare la decisione e rischiare la propria carriera nel processo?

“L’AI dovrebbe essereutilizzata come supporto alle decisioni cliniche e non per sostituire gli esperti”, avverte Kenrick Cato, professore di infermieristica presso l’Università della Pennsylvania e scienziato infermieristico presso l’Ospedale per bambini di Philadelphia.

“Gli amministratori ospedalieri devono capire che ci sono molte cose che un algoritmo non può vedere in un contesto clinico”.

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