Neuroni artificiali: la differenza con quelli reali è impressionante
I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology hanno creato neuroni artificiali. Si sostiene che siano un milione di volte più veloci delle controparti reali che si trovano nel cervello umano. Le velocità dei nanosecondi sono state raggiunte grazie a un elettrolita solido sotto forma di vetro fosfosilicato inorganico (PSG).
Proprio come i processori digitali richiedono transistor, i processori analogici richiedono resistori programmabili. Un resistore protonico è un’area isolata di ossido in cui i protoni sono forzati da un campo elettromagnetico. La tensione applicata a una pellicola spessa pochi nanometri è di circa 10 V. Ciò fa sì che i protoni si “teletrasportino” letteralmente nell’area del resistore o indietro se la polarità è invertita, il che dà una velocità di funzionamento che i neuroni del cervello organico potrebbero nemmeno sognare.
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Gli scienziati del MIT hanno utilizzato il vetro fosfosilicato inorganico come vettore di protoni, che è compatibile con il silicio ed è generalmente molto comune. Serve anche come isolante per gli elettroni, rendendo le regioni con resistori isolate dalla corrente elettrica fornendo conduttività ai protoni.
“Una volta che hai un processore analogico, non stai più allenando reti su cui stanno lavorando tutti gli altri. Formerai reti con una complessità senza precedenti che nessun altro può permettersi, e quindi le supererai di gran lunga tutte”, ha affermato l’autore principale Murat Onen in una nota.
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