Scienziati svizzeri creano un terzo braccio controllato dal diaframma

Un team di scienziati svizzeri ha sviluppato un braccio robotico controllato dai movimenti del diaframma. Lo studio, pubblicato sulla rivista “Nature”, ha dimostrato che il sistema nervoso umano è in grado di adattarsi e controllare un terzo arto.

I ricercatori hanno reclutato 60 volontari sani che hanno partecipato a 150 sessioni di allenamento. Durante le sessioni, i volontari indossavano una cintura con sensori che registravano i movimenti del diaframma. I sensori erano collegati a un esoscheletro che controllava il movimento del braccio robotico. I volontari potevano vedere il braccio robotico attraverso un visore per la realtà virtuale.

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Nel corso dell’allenamento, i volontari hanno imparato a controllare il braccio robotico con il diaframma. Inizialmente, i movimenti erano lenti e imprecisi, ma con il tempo i volontari sono diventati più precisi e veloci. Alla fine dello studio, i volontari erano in grado di eseguire compiti complessi con il braccio robotico, come prendere un oggetto e portarlo alla bocca.

I ricercatori hanno affermato che lo studio ha importanti implicazioni per lo sviluppo di dispositivi di assistenza per persone con disabilità. Ad esempio, il braccio robotico potrebbe essere utilizzato per aiutare le persone con paralisi a svolgere attività quotidiane. Il braccio robotico potrebbe anche essere utilizzato per aiutare le persone che hanno subito un ictus a recuperare il controllo del movimento.

I limiti dello studio

Lo studio ha alcuni limiti. Ad esempio, è stato condotto su volontari sani, quindi non è chiaro se i risultati sarebbero gli stessi su persone con disabilità. Inoltre, lo studio ha utilizzato un braccio robotico simmetrico a sei dita. Non è chiaro se i risultati sarebbero gli stessi con un braccio robotico asimmetrico a cinque dita.

Nonostante questi limiti, lo studio è un importante passo avanti nella comprensione del sistema nervoso umano e delle sue capacità.

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