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Microsoft sceglie l’energia nucleare per alimentare i suoi data center

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Microsoft sta puntando sui reattori nucleari di nuova generazione per soddisfare le crescenti esigenze energetiche dei suoi data center e dei suoi ambiziosi progetti di intelligenza artificiale. Negli ultimi mesi, il gigante tecnologico ha mostrato un significativo spostamento verso la tecnologia nucleare avanzata, considerandola una soluzione energetica pulita per affrontare il boom dell’IA.

L’energia nucleare emerge come risposta alla duplice sfida di Microsoft: da un lato, l’azienda desidera raggiungere i propri obiettivi climatici e, dall’altro, deve gestire le richieste ad alta intensità energetica legate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, nonostante i vantaggi, la spinta verso l’energia nucleare porta con sé diverse controversie. Anche se l’energia nucleare non produce emissioni di gas serra, sorgono preoccupazioni riguardo alla gestione dei rifiuti radioattivi e alla catena di fornitura dell’uranio.

Un aspetto interessante dell’interesse di Microsoft per i piccoli reattori modulari (SMR) è il suo impegno per l’innovazione nell’energia pulita. Questi reattori rappresentano una forma più recente e compatta di tecnologia nucleare. Tuttavia, l’azienda deve affrontare ostacoli significativi, come la necessità di combustibile di uranio altamente arricchito, la cui estrazione è attualmente dominata dalla Russia, e la questione irrisolta dello stoccaggio a lungo termine delle scorie nucleari.

Le ambizioni nucleari di Microsoft si inseriscono in una tendenza più ampia tra le aziende tecnologiche, che cercano fonti di energia affidabili e pulite per i loro data center. Con l’aumento del consumo energetico dovuto all’intelligenza artificiale e al cloud computing, il settore tecnologico è sotto pressione crescente per decarbonizzare. A tal proposito, Microsoft sta formando alleanze con fornitori di energia nucleare e investendo in tecnologie all’avanguardia, come l’energia da fusione, che promette energia pulita illimitata, sebbene sia ancora in fase sperimentale.

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L’attenzione dell’azienda verso gli SMR è particolarmente rilevante, poiché questi reattori sono progettati per essere più economici e rapidi da costruire rispetto ai reattori nucleari tradizionali. A gennaio, la Nuclear Regulatory Commission ha certificato il primo progetto SMR di Microsoft, aprendo la strada affinché le utility possano adottare questa tecnologia.

Inoltre, la rinascita dell’energia nucleare negli Stati Uniti sta guadagnando slancio, con Microsoft che gioca un ruolo cruciale. Recentemente, l’azienda ha stretto una partnership storica con Constellation Energy per riavviare l’Unità 1 della centrale nucleare di Three Mile Island in Pennsylvania. Questa struttura è tristemente nota per la fusione parziale del reattore dell’Unità 2 nel 1979. Con la riattivazione, l’unità fornirà 800 megawatt di energia pulita ai data center di Microsoft, segnando un passo significativo verso l’obiettivo dell’azienda di diventare carbon negative entro il 2030.

Bobby Hollis, vicepresidente del settore energia di Microsoft, ha dichiarato: “Questo accordo rappresenta una pietra miliare negli sforzi di Microsoft per contribuire a decarbonizzare la rete elettrica, sostenendo il nostro impegno a diventare carbon negative.”

L’impennata nello sviluppo dell’intelligenza artificiale ha aumentato drasticamente la domanda di energia. I data center che alimentano le applicazioni di IA richiedono enormi quantità di elettricità 24 ore su 24. Secondo un rapporto del Dipartimento dell’Energia, il consumo energetico dei data center negli Stati Uniti è aumentato del 18% tra il 2018 e il 2023 e si prevede che crescerà dal 13% al 27% entro il 2028. Di conseguenza, le aziende tecnologiche si vedono costrette a esplorare soluzioni energetiche innovative, che spaziano dalla fissione nucleare alla fusione e oltre.

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