Trump rilancia i dazi: “Ci renderanno ricchi”, ma il mondo è in allerta

Una promessa di ricchezza… a caro prezzo?
In una recente intervista al programma Meet the Press della NBC, Donald Trump ha ribadito con forza la sua politica commerciale protezionista. Secondo l’ex presidente, i dazi doganali sono la chiave per risanare decenni di squilibri con la Cina. “I dazi ci renderanno ricchi”, ha dichiarato, minimizzando i timori su inflazione e carenza di beni.
Ma mentre Trump presenta la sua strategia come una cura miracolosa per l’economia americana, gli analisti avvertono: i rischi sono concreti. Le catene di approvvigionamento globali potrebbero subire forti scosse e i prezzi al consumo salire rapidamente.
Il piano: meno importazioni, più produzione interna
Alla base della visione di Trump c’è un’idea semplice: ridurre la dipendenza dalle importazioni, in particolare quelle che considera “superflue”. Ha fatto l’esempio dei giocattoli: “Una bambina non ha bisogno di 30 bambole”, ha detto, suggerendo uno stile di vita più sobrio per ridurre la domanda di beni esteri.
La sua logica è che tagliare le importazioni porterà benefici a catena: più produzione locale, più posti di lavoro, un deficit ridotto e anche sussidi per l’infanzia finanziati con i ricavi dei dazi.
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Le aziende tremano, il mondo reagisce
Tuttavia, non tutti sono entusiasti. Aziende come Ford e Mattel hanno già rivisto al ribasso le previsioni finanziarie a causa dell’incertezza. L’Unione Europea prepara dazi di ritorsione su beni americani per oltre 100 miliardi di dollari, mentre il Canada risponde alle provocazioni con fermezza.
L’unico spiraglio positivo sembra arrivare dall’India, che secondo Trump avrebbe accettato di eliminare i dazi sulle esportazioni USA — anche se i dettagli restano vaghi.
Effetti a casa: inflazione e fratture politiche
Mentre il presidente scommette sulla rinascita dell’industria americana, gli economisti mettono in guardia: i prezzi potrebbero esplodere. Il segretario al Tesoro Scott Bessent ammette la volatilità, ma è ottimista su una stabilizzazione entro fine anno.
I Democratici, invece, attaccano duramente. Bernie Sanders afferma che “Trump non capisce le famiglie dei lavoratori”, mentre i media ironizzano sull’idea che due o tre bambole possano bastare a ogni bambino.
Eppure, la base trumpiana resta compatta: apprezza la retorica “America First”, anche a costo di sacrifici nel breve termine.
Una scommessa globale ad alto rischio
Trump gioca una partita ad alto rischio: se i dazi funzioneranno, potrà dire di aver rilanciato l’economia americana. Ma se il piano fallirà, le conseguenze potrebbero essere gravi: aumento della disoccupazione, prezzi in salita e isolamento internazionale.
Il messaggio della sua amministrazione è chiaro: l’era delle importazioni a basso costo è finita. Ora resta da capire se gli americani sono pronti a pagarne il prezzo.
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